Carrie, lo sguardo di Satana
Titolo originale: Carrie
USA: 1976. Regia di: Brian De Palma Genere: Horror Durata: 97'
Interpreti: Sissy Spacek, Piper Laurie, Amy Irving, William Katt, John Travolta, Nancy Allen, Betty Buckley
Sito web:
Nelle sale dal: 1977
Voto: 8,5
Trailer
Recensione di: Francesco Manca
A volte, guardando un film di De Palma, verrebbe proprio da chiedersi come abbia fatto questo cineasta dall’indiscusso ed enorme talento a non vincere neanche un riconoscimento dall’Academy per almeno una delle sue tante e variegate opere.
“Carrie – Lo sguardo di Satana” è una delle più classiche e palesi dimostrazioni; tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, il film di De Palma, interpretato da un’impressionante ed eccezionale Sissy Spacek, ruota attorno ad un appassionante gioco di zoom, piani sequenza, carrellate, riprese sublimi, che oltre ad una magnifica trasposizione cinematografica dello scritto del Re del Brivido cartaceo, è anche e soprattutto uno straniante esercizio di stile in piena atmosfera “De Palmiana”.
Angosciante, diabolico, freddo, crudele. “Carrie” vanta, oltre, come detto, a una superba regia, anche di una colonna sonora, composta dal bravissimo Pino Donaggio, che si rivela sin dall’inizio uno dei cardini portanti della pellicola del regista italo americano.
La storia è quella di una giovane ragazza di diciotto anni di nome Carrie White che frequenta l’ultimo anno di liceo; sbeffeggiata, presa in giro, Carrie è costretta a sottostare alle angherie e alle ingiurie delle sue compagne di classe, e come se non bastasse, la povera ragazza è oppressa e ossessionata dal comportamento estremo e dalla ferrea educazione cattolica impostagli dalla madre, paranoica e fanatica religiosa.
In mezzo ad una voragine di sofferenza e crisi esistenziali, Carrie riuscirà ad avere la sua (macabra) vendetta.
Il ritmo della pellicola non è frenetico né affrettato, ma ottimamente dosato e condotto con mano sicura, oltre che dallo stesso De Palma, da una sceneggiatura solida e per niente dispersiva, e da un cast composto perlopiù da giovani attori poi divenuti delle vere e proprie icone, e ciò non riguarda solo la bravissima Sissy Spacek ma anche nomi come John Travolta (allora solo 22enne) qui alle prese con uno dei suoi primissimi ruoli cinematografici, Amy Irving e Nancy Allen, che in futuro lavorerà nuovamente con De Palma nei bellissimi “Dressed to kill - Vestito per uccidere”(1980) e “Blow Out”(1981).
Tra vari omaggi al Maestro Alfred Hitchcock e scene ormai passate alla storia (vedi la sequenza d’apertura che accompagna i titoli di testa con il magistrale piano sequenza nelle docce e la scena al ballo della scuola in cui Carrie si vede buttare addosso un secchio pieno di sangue di maiale), Brian De Palma regala al cinema degli anni ’70 un’opera affascinante e indispensabile, che ha fortemente influenzato il modo di fare cinema di molti cineasti sbocciati nei decenni a venire.
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