Dal Tramonto all'Alba
Titolo originale: From dusk till dawn
USA: 1996. Regia di: Robert Rodriguez Genere: Horror Durata: 107'
Interpreti: George Clooney, Quentin Tarantino, Harvey Keitel, Juliette Lewis, Ernest Liu, Salma Hayek
Sito web:
Nelle sale dal: 03/01/1997
Voto: 8,5
Recensione di: Francesco Manca
Robert Rodriguez e Quentin Tarantino. In mezzo ci sono sempre loro, uno alla regia, montaggio, musiche ecc., l’altro alla sceneggiatura e anche davanti alla macchina da presa.
“Dal tramonto all’alba” è, in tutto e per tutto, Il “loro” film, che mescola l’ironia pulp e i dialoghi mordenti di Tarantino e lo stile spettacolare e rocambolesco di Rodriguez, e ne scaturisce un Capolavoro.
Il film si può tranquillamente suddividere in due parti ben precise: la prima, che a mio modesto avviso è anche la migliore, si concentra totalmente sul Road-Movie, e vede i due straordinari protagonisti, George Clooney e Tarantino nei panni dei perfidi fratelli Seth e Richard Gecko, che dopo aver rapinato una banca si dirigono in Messico per fuggire alla polizia, seminando morte e terrore in tutto il Texas.
In questa prima frazione, subentrano inoltre gli altri tre personaggi che faranno “da spalla” ai due protagonisti, ovvero, Harvey Keitel, Juliette Lewis e un giovane Ernest Liu, che interpretano rispettivamente il padre Jacob Fuller e i figli Keith e Scott.
Seth e Richard prenderanno in ostaggio l’intera famiglia sul loro camper, e giunti finalmente in Messico, faranno tappa al “Titty Twister”, un insolito e pittoresco bar dove, il mattino dopo, dovranno essere raggiunti da Carlos e la sua banda, che, in cambio del 30% del loro bottino, gli permetterà di nascondersi a “Hell Ray”.
La seconda parte, invece, prende in esame l’aspetto puramente horror della storia, con l’entrata in scena dei famosi vampiri, contro i quali dovranno vedersela i cinque personaggi.
“Dal tramonto all’alba” si può definire un prodotto quasi perfetto, (quasi) perché la perfezione, a quanto pare, non esiste, grazie soprattutto ad una sceneggiatura “di ferro”, scritta dallo stesso Tarantino, premio Oscar per “Pulp Fiction”, che si concentra, oltre che sulla suddivisione tra Road-Movie e Horror, sui personaggi, curati e disegnati in modo incredibile, facendo sì che lo spettatore si affezioni a loro, arrivando, come si suol dire, a “tifare” per il “buono” e non per il “cattivo” come accade in molti film; a questo proposito, riferendoci sempre ai personaggi, ci si può facilmente accorgere che i due interpreti principali, Clooney e Tarantino, riescono ad impersonare sia il ruolo degli antagonisti che quello dei protagonisti, perché i veri “cattivi”, se vogliamo definirli tali, sono i vampiri, che, come specificato dallo stesso regista, sono solo un elemento a sostegno di una sceneggiatura già di per sé magnifica, e da spettatore, posso senz’altro condividere quanto detto da Rodriguez, perché nell’eventualità che i vampiri non ci fossero stati e “Dal tramonto all’alba” non sarebbe stato un horror ma solo un Road-Movie, sarebbe stato, sempre e comunque un film (quasi) perfetto, forse anche migliore.
Ci sono alcuni eccellenti cammei della schiera di attori “feticcio” di Rodriguez, quali Danny Trejo nel ruolo del barista/vampiro, Cheech Marin che interpreta addirittura tre personaggi (il poliziotto alla frontiera, l’uomo della “passera” e Carlos) e Salma Hayek nei panni della bellissima vampira Satanico Pandemonium, protagonista anche di una scena ad alto contenuto “fetish” dove infila il suo piede destro in bocca a Richard Gecko(Tarantino); apparizione speciale anche per il buon Michael Parks nel ruolo dello sceriffo Earl McGraw, personaggio che ricomparirà anche in “Kill Bill” e nei due episodi di “Grindhouse”.
Grande film, quindi, questo della sfrenata coppia Rodriguez/Tarantino, che rende il suo personale omaggio e sentito omaggio al cinema degli anni ’90, che ha collezionato, insieme a questa, altre grandi opere che lo hanno reso un’importante (e compianto) orientamento cinematografico.
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