ESP - Fenomeni paranormali
Titolo originale: Grave Encounters
Canada: 2010. Regia di: Colin Vicious, Stuart Vicious Genere: Thriller Durata: 92'
Interpreti: Sean Rogerson, Juan Riedinger, Mackenzie Gray, Merwin Mondesir, Ashleigh Gryzko, Michele Cummins, Shawn MacDonald, Arthur Corber, Ben Wilkinson, Luis Javier, Bob Rathie
Sito web ufficiale: www.grave-encounters.tv
Sito web italiano: www.movieplayer.it/esp
Nelle sale dal: 01/06/2011
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Found Footage
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Il format del cinema della paura a basso tasso di tecnologia,ma provvisto degli arrangiamenti tecnici dell'opportunità - "The Blair Witch Project","Rec","Cloverfield",con cinepresa in mano,"Paranormal Activity" con riprese da punti fissi) - è il linguaggio che muove le emozioni attraverso i muti meccanismi dei silenzi,delle attese o delle realtà colte nel'atto del loro divenire.
Questo cinema-documentario esplora la fascia di spettacolo dove la paura non si limita a sollecitare i sensi canonici della vista e dell'udito,ma si allarga alle corde invisibili dell'incertezza e dell'ambiguità,creando il disagio di cui si nutre.
In un contesto societario sempre più tecnocrate e ligio ai dettami dei microsistemi eretti in un rapporto inversamente proporzionale fra evoluzione e dimensioni,ha perfettamente senso la contraddizione di una formula di intattenimento che fruga nelle inquietudini con l'uso di mezzi miniaturizzati che si possono muovere rapidi e curiosi in spazi angusti e avvolti dalle ombre dei misteri.
"Esp,fenomeni paranormali" (molto meglio l'originale "Grave Encounters"),lavoro a due mani di Colin Minhan e Stuart Ortiz,che vogliono farsi chiamare Vicious Brothers,è la tradizionale pagina del cinema dei filmati ritrovati e in seguito cuciti nell'organico documentaristico di un evento narrato nei termini visivi in bilico apparente fra realismo e finzione.
Qui l'occasione è offerta da una troupe di reality televisivi impegnata nella realizzazione di un documentario fittizio su un ospedale psichiatrico abbandonato e in rovina.
L'ospite,Lance Preston (Sean Rogerson) conduce e dirige un gruppo di investigatori del paranormale attraverso i corridoi bui della struttura ospedaliera dove,fra gli anni '30 e '40 venivano condotti esperimenti sul cevello dei pazienti ricoverati e al cui interno si registrerebbero oggi segnali di un'intensa attività soprannaturale.
Lance organizza il servizio con interviste fasulle e giocando di rimessa sulla morbosità dell'audience mostrando una generosa dose di scetticismo beffardo sull' attendibiltà degli episodi esoterici.
Ma una volta chiusi all'interno delle mura,dove la troupe decide di passare una notte di indagini e rilievi (come Cusack nel "1408" di Hafstrom),gli eventi non sono come i giornalisti si aspettavano e oggetti che si spostano,porte che si aprono e chiudono da sole,apparizioni di persone che non esistono e perfino il tempo che non ubbidisce ad una legge conosciuta,formeranno una trappola che inghiotterà chi non ha voluto credere alla verità chiusa nelle mura maledette.
E' un cinema che si diverte a far divertire,maliziosamente impegnato e insieme sornione lavoro di parvenza pervaso di intenzionali finzioni e provocatorie simulazioni di atmosfere inquiete derise da un realismo artificioso e fittizio.
Fra zoomate,riprese in soggettiva,monocromatismi e luci malate,il racconto esplora l'energia residua che persiste come eco di un passato che rimane e vigila sul mistero che invade uno scenario senza più pace.
L'accusa alla TV della cultura fasulla,debole processo alla finzione annunciata e alle conclamate bugie,si stempra nella cronaca della paura,messaggio prioritario e più recepibile da un pubblico distratto su ogni altra intenzione eventualmente più sociale e sottintesa nelle righe del film.
Può attirare l'attenzione l'approccio che i registi tessono in trama sul conflitto fra le attualità tecnologiche,il più possibile umanizzate, e le insidie senza corpo,ombre esoteriche sconosciute e sfuggenti,fra i meccanismi tattili dei sofisticati mezzi di ripresa e i misteri insondabili che ne invalidano il significato di fronte ad una verità che non si fa vedere.
Allora la danza dei protagonisti è alle lugubri note di una melodia all'imperscrutabilità,un movimento lento e ossessivo fra le innate sensazioni di difesa e l'odore intenso del soprannaturale che permea la pellicola,mescolandosi ai giochi di luci innaturali e stagnanti di luoghi immersi nelle livide tonalità della paura.
Il logorroico lamento dei componenti del gruppo è ritmato dall'eco silenziosa di una risposta senza volto,nel moto opaco tra percezione sensitiva e ansia senza luce,come un'altalena dove ballano uomini e spettri.
Fra i dialoghi ossessivi,dentro il caos fra panico e delirio,fra fantasmi e figure senza carne,la conoscenza dei protagonisti è l'ombra incerta che vaga insicura fra risvolti e avvenimenti,eppure in qualche modo si fa presente lusingando le figure dei personaggi con un tenue senso di comprensione interiore e una lieve analisi caratteriale.
"ESP,fenomeni paranormali" è una paffuta espressione della teatralità hollywoodiana ,abituale mezzo di comunicazione di un cinema cui resta poco linguaggio e molta apparenza e nella cui fragile convenzionalità eroi e vittime disperdono la propria identità nella luce spettrale di lavori che chiamano a sè follia,esoterismo,paure ancestrali,misteri,tessendo un fascino paranormale ed esoterico con troppo pochi fili in trama e catena,come un ectoplasma che cerca un corpo senza trovarlo.
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