Fragile
Spagna: 2005. Regia di: Jaume Balaguerò Genere: Horror Durata:
100'
Interpreti: Calista Flockhart, Yasmin Murphy, Richard Roxburgh
Recensione di: Enea Barbetta
Amy
(Calista Flockhart) è la nuova infermiera del turno di notte in un ospedale
pediatrico inglese.
Nel vecchio palazzo, una misteriosa entità aggredisce i
bambini durante il sonno. Secondo Maggie, una piccola paziente, la responsabile
sarebbe l'inquietante "bambina meccanica", una presenza che
abiterebbe al secondo piano dell'edificio. Il personale medico è scettico:
quell'ala è abbandonata da cinquant'anni. Soltanto Amy crede alle parole di
Maggie, e intuisce che qualcosa si nasconde davvero nell'ospedale. Qualcosa di
sinistro e di molto pericoloso.
Gli estimatori del genere horror sanno bene che nulla fa più paura
dell'ignoto.
Gli occhi che spiano dall'interno dell'armadio, la minaccia
incombente negli angoli bui della camera, la cosa in agguato sotto il letto:
ciò che non si vede fa assai più orrore di qualsiasi pericolo tangibile.Meno mostro, più spavento. Una lezione che molti registi di genere non
riescono a imparare. Jaume Balagueró, invece, si è ricordato di questo
insegnamento e con il suo Fragile sceglie di rischiare. Il regista iberico ha
realizzato un film quasi privo di effetti speciali: per creare la suspense ha
avuto bisogno di una sola, scarna location e di un pugno di attori. Il regista
di Darkness ci ha provato. Purtroppo, non gli è riuscito al 100%. Dopo un inizio intrigante, il ritmo è pudico,
lento e noioso, per poi diventare incalzante e avvincente a metà film. La
pellicola ci regala un paio di sequenze di puro terrore. La tensione raggiunge
un livello intollerabile. E il piacere ci abbandona di colpo. Balagueró —
che aveva scelto di sottindendere l'orrore anziché mostrarlo — non resiste
alla tentazione di farci vedere un mostro nemmeno troppo pauroso. Puntuali
arrivano le solite entrate in scena del bad guy accompagnate da fragorosi
scoppi di timpani e grancassa. Il film sprofonda nel banale e nel melenso. Le
luci si accendono e la delusione si trasforma in sconforto.
La sceneggiatura non ha funzionato a dovere. Benché vengano create delle
premesse intriganti, il climax non arriva e restano molti punti interrogativi,
in particolare sul passato di alcuni personaggi. I protagonisti sono per lo
più monodimensionali e appena abbozzati. La Flockhart è persa tra crisi
depressive e repentine iniezioni di coraggio. Richard Roxburgh e la piccola
Yasmin Murphy sono dignitosi, peccato che i loro personaggi siano piuttosto
stereotipati. Elena Anaya e la maggior parte dei bambini hanno ruoli puramente
decorativi, cosa piuttosto imbarazzante in un film basato sulle performance
recitative. Questi piccoli attori, inoltre, nelle scene più intense non
sembrano nemmeno troppo spaventati: chi andrà a vedere il film faccia
attenzione alla scena dell'ago spezzato e valuti da sé.
È un vero peccato, perché Balagueró avrebbe potuto realizzare un ottimo
horror se avesse saputo curare la sceneggiatura e dato più spessore ai
personaggi così come ha curato gli aspetti tecnici del film (i quali
impreziosiscono parecchie scene). La splendida fotografia di Xavi Giménez è
fredda e sottoesposta, crea una cornice lugubre che rende ogni angolo buio
ancora più minaccioso. Questa scelta cromatica dà il meglio nella scena più
riuscita del film, quella in cui Amy esplora i corridoi disabitati del secondo
piano: si tratta del momento di massima tensione dell'intera pellicola. È una
sequenza da cardiopalma lunga e molto intensa, con un'atmosfera di pericolo
incombente resa ancora più efficace dall'eccezionale sonoro di José Vinader.
Purtroppo gli effetti alla lunga diventano fin troppo invadenti e rumorosi:
spesso si sobbalza dalla sedia più per il fastidio che per la paura.
Fragile è ricco di citazioni illustri (Shining, The ring, The others) e meno
illustri (Saint ange).
Una scena di una certa importanza per lo sviluppo della
trama ricorda persino Blow up.
Eppure quando appaiono i titoli di coda si resta
con una strana sensazione di vuoto.
Qualcosa di buono c'è stato, ma si è
perso durante i cento minuti di proiezione.
Il lettore che avrà letto subito la pagella si chiederà a questo punto il
motivo delle tre stelle. Il film non è perfetto e qualcuno potrebbe trovarlo
noioso se non pretenzioso.
Tuttavia buio, ospedali, fantasmi e bambini malvagi
a qualcuno potrebbero fare molta paura.
E Fragile, a tratti, può spaventare
parecchio: evento assai raro negli horror degli ultimi tempi.
È da tenere in
considerazione.
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