Giallo/Argento
Titolo originale: Giallo/Argento
Italia, USA: 2009. Regia di: Dario Argento
Genere: Horror
Durata: 90'
Interpreti: Adrien Brody, Emmanuelle Seigner, Elsa Pataky, Lorenzo
Pedrotti, Luis Molteni, Robert Miano, Silvia Spross, Byron Deidra,
Daniela Fazzolari, Valentina Izumi, Giuseppe Lo Console, Taiyo
Yamanouchi, Barbara Mautino, Giancarlo Judica Cordiglia, Liam Riccardo,
Anna Varello, Nicolò Morselli, Massimo Franceschi
Sito web ufficiale: www.myspace.com/giallomovie
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 01/07/2011
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Marco Aresu
L'aggettivo ideale: Frivolo
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Giallo è un serial killer psicopatico che a Torino sta terrorizzando le giovani e belle ragazze
straniere, sfregiandole orribilmente prima di ucciderle.
L’investigatore Avolfi (Adrien Brody) si metterà sulle sue tracce insieme a Linda (Emmanuelle Seigner), la sorella di una sua possibile vittima.
Film diretto da Dario Argento nel 2008 (preannunciato a Cannes ma trasmesso solo per gli addetti ai lavori), la pellicola ha fatto capolino al Festival di Edimburgo, e poi a quello di Pusan in Corea. Giallo è effettivamente quello che ci dice il titolo e non molto di più: un giallo.
Le recenti produzioni del Maestro del brivido hanno l’arduo e infelice compito di essere paragonate
ai lavori di vecchia data, uscendone purtroppo sempre sconfitte.
Valutare Giallo, senza guardare alle sue spalle, non è ugualmente un compito facile.
Argento sceglie per il suo film una coppia di attori internazionali di prim’ordine ispirandosi al collega Roman Polansky: Adrien Brody (premio Oscar come migliore attore per “Il Pianista” appunto) e Emmanuelle Seigner (la bella moglie del regista di Frantic) e sulle loro povere spalle carica tutto il film, che pare non avere altri personaggi se non il tragicomico serial killer Giallo (interpretato dallo stesso Brody), che sembra una caricatura di Sylvester Stallone in Rambo.
Ora, per funzionare con due attori il film dovrebbe reggersi sulla loro bravura e sui dialoghi. Non è il caso di Giallo.
Se poi nel tipico thriller la struttura prevede la lenta composizione di un puzzle che omicidio dopo omicidio ci rivela, aumentando la suspense, la personalità (o con un colpo di scena l’identità) dell’assassino, in Giallo, questo meccanismo non c’è, o non funziona. Il tentativo di dare una dimensione e un legame ai personaggi del serial-killer e dell’ispettore Avolfi attraverso alcuni flash back rimane tale.
L’impressione generale è quello di un tv-movie troppo lungo (e certo regia e fotografia non lo aiutano).
Ultimo neo: le scene splatter sono molto contenute (qui dobbiamo cedere e ammettere: sono un suo marchio di fabbrica!), lasciando a bocca asciutta anche i palati fini dell’horror-trash.
Argento ha dichiarato che lui stesso non sa perché i produttori abbiano bloccato l’uscita del film, costato tra l’altro 14 milioni di dollari (e non li dimostra), ma dopo averlo visto un motivo viene in mente.
Che dire? Provaci Ancora Dario…
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