Il collezionista di occhi
USA: 2006. Regia di: Gregory Dark Genere: Horror Durata: 100'
Interpreti: Glen Jacobs, Jason Chong, Craig Horner, Trent Huen, Tiffany Lamb, Tim McDonald
Recensione di: Paolo Zelati
Può sembrare assurdo, ma "See No Evil" (furbescamente rititolato "Il
collezionista di occhi" dalla distribuzione italiana) è stato l'horror
più divertente visto, quest'anno, al Mercato del Festival di Cannes.
Nonostante
questo vi possa dare qualche indizio sulla pochezza delle proposte
horror presentate sulla Croisette, il film diretto da Gregory Dark e
distribuito dalla lungimirante Lions Gate sarà una vera festa per gli
appassionati dello splatter più oltraggioso e graficamente godibile -
sempre che le forbici della (auto)censura italiana non gli riservino lo
stesso trattamento toccato a Final Destination 3 -. Intendiamoci, la
trama è poco più che una scusa per mettere in piedi una sorta di
vademecum dello slasher: un gruppo di giovani delinquenti destinati
alla riabilitazione vengono mandati a ripulire (!) il Blackwell Hotel,
palazzo ormai in rovina da alcuni anni.
All'interno dell'edificio si nasconde però lo psicopatico Jacob
Goodnight (e vai!), il quale comincia a macellare in ordine sparso la
masnada di "simpatici" delinquenti che, come se non avessero mai visto
nemmeno un "Venerdì 13", iniziano a drogarsi e a fare sesso in modo
perlomeno imprudente.
Se, come da copione, i personaggi collaterali sono solo delle
odiosissime figurine monodimensionali che meritano di morire dopo due
minuti di film, il killer in questione, invece, si guadagna subito la
simpatia del pubblico: interpretato dal wrestler Kane (il film è
prodotto dalla World Wrestling Entertainment!), questo gigante pelato
dagli occhi bianchi, maniaco religioso e con un'insana passione per i
bulbi oculari altrui, sembra la sintesi tra Jason Voorhees, Norman
Bates (ah queste mamme…) e il Telly Savallas di "Quella sporca
dozzina".
Aiutato dal suo uncino e dai primi piani dettagliati di Gregory Dark
(il quale, d'altronde, viene dal porno), Kane ci regala una mattanza
anni 80 piena di morti bizzarre e sanguinose, un pizzico di humor nero
e coadiuvata da un fervore mistico-religioso-moralizzante (sesso: male)
che solo i maniaci doc sanno sfruttare a dovere.
In poche parole: un horror in stile anni ottanta.
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