Titolo: Il segnato
Titolo originale: Paranormal Activity: The Marked Ones
USA: 2014. Regia di: Christopher B. Landon Genere: Horror Durata: 84'
Interpreti: Andrew Jacobs, Jorge Diaz, Gabrielle Walsh, Renee Victor, Noemi Gonzalez, David Saucedo, Richard Cabral, Carlos Pratts, David Fernandez Jr., Kimberly Ables Jindra, Eddie J. Fernandez, Hector Luis Bustamante, Silvia Curiel, Crystal Santos, Tonja Kahlens, Catherine Toribio, Julian Works, Lucy Chambers, Karolin Luna
Sito web ufficiale: www.paranormalmovie.co.uk
Sito web italiano: www.ilsegnato-ilfilm.it
Nelle sale dal: 30/01/2014
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Trito
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Quinto appuntamento con la serie dei “Paranormal Activity”,”The Marked Ones” ne è uno Spin-Off e una scommessa a perdere su un genere che ha ormai esaurito il breve fascino della novità.
Christopher B. Landon,regista ed autore della sceneggiatura,trasloca dalle aree suburbane degli episodi precedenti ed ambienta la sua storia in un appartamento di una comunità latino-americana di Oxnard,California,dove due ragazzotti freschi di diploma ed una comune amica indagano su inquietanti avvenimenti e presenze misteriose.
Il pretesto per un poco plausibile cambio di marcia è fornito da un rozzo e volgarotto spirito giullare che permea la narrazione e dalla sostituzione dell’istituzionale impianto di monitoraggio installato nelle vicende passate,con una telecamera digitale tenuta accesa all’ossessione da uno dei due adolescenti,un po’ alla maniera del russo Oleg Razgul di “15 Minutes”.
Jesse (Andrew Jacobs) e Hector (Jorge Diaz),con la caruccia Marisol (Gabrielle Walsh),vorrebbero capire di più sullo strano comportamento di Anna,la vicina del piano di sotto (Gloria Sandoval),da dove arrivano suoni insoliti e rumori inquietanti.
Convinti che la donna sia una “bruja”, i due ragazzi calano una telecamera attraverso un canale di ventilazione,fino all’appartamento sottostante,dove vedono Anna che traccia simboli arcani sul corpo di una donna nuda.
Quando in seguito Anna viene trovata morta,il gruppetto decide di investigare,con le conseguenze che ci si aspetta.
Conseguenze prevedibili,come la storiella muffa e predigerita che Oren Peli ha malauguratamente deciso di produrre,gettando lo sconforto in chi lo ricorda come impresario di ben altro cinema,come le due pagine di “Insidious”.
L’effetto Found Footage,qui devastante in un impossibile tentativo di smerigliare uno smalto ormai esausto,provoca solo nausea e vertigine,inducendo oltretutto un senso d’irritazione per la completa assenza di identità di una storia di cui si conosce tutto,senza doversi appesantire del proseguo della visione.
Le componenti dell’ordinario horror sovrannaturale firmano la noia della futilità di rito:rumori misteriosi,porte che cigolano o si aprono da sole,camere segrete,case abbandonate,ispezioni notturne,botole,corridoi semibui,possessioni,formule e libri magici,rituali,streghe,santeria,demoni,pentangoli e il resto del catalogo di genere,ma il tutto è il disordine di un cinema raffazzonato e approssimativo,tanto telefonato quanto intuibile.
Scoordinato e chiassoso,l’umorismo sciatto che il regista ha voluto inserire nella narrazione,ha l’effetto fastidioso di un fracasso insincero e malvenuto,privo del tutto di ogni opportuna occasione cui fare riferimento per motivarne l’intervento.
Lungo ed estenuante,con una introduzione infinita e imbottita di situazioni inutili e posticce,il film trascina un passo fiacco e disarmante in una schiusa sorprendente di banalità e facezie consunte,senza né ritmo né dinamica.
La raccolta d’idee è povera se non inesistente,e non tanto per un’occasione non valorizzata,quanto per una concreta mancanza di sostanza sia nella sceneggiatura che nella messa in regia.
Allora una cosa è raccontare delle bruje in “The Marked Ones”,altro è scomodare Elena Markos di “Suspiria” tutt’altro che uno degli esserini grotteschi che popolano gli appartamenti di Oxnard.
Katie Featherson e Micah Sloat riappaiono in cameo dall’originale di Peli del 2007 e l’epilogo si riaggancia alla prima pellicola,nella versione suggerita da Spielberg,per un twist che vorrebbe farsi guizzo,ma ormai il film ha già formulato la sua identità.
Rimossi montaggio,dialoghi,fotografia,grafica e recitazione,componenti già in esubero in un Found Footage Movie d’ordinanza e venuto a mancare anche il minimo segnale d’empatia da parte di attori e comparse,non resta molto in “The Marked Ones” per comprenderne la ragione della realizzazione.
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