In the Market
Titolo originale: In the Market
Italia: 2009. Regia di: Lorenzo Lombardi Genere: Horror Durata: 115'
Interpreti: Ottaviano Blitch, Marco Martini, Elisa Sensi, Rossella Caiani, Eleonora Stagi, Massimiliano Vado, Claudio Bellanti, Gloria Coco, Silvano Granci, Alessandra Maravia
Sito web ufficiale: www.inthemarket-film.blogspot.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 05/08/2011
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Marco Chiani
L'aggettivo ideale: Traballante
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Finita la scuola, David, Sarah e Nicole intraprendono un viaggio alla ricerca di se stessi a bordo di una jeep: unica tappa certa dell’itinerario il concerto della loro band preferita.
In una stazione di servizio in cui si fermano a fare benzina, i tre ragazzi vengono derubati da due rapinatori; senza soldi e possibilità di telefonare si dirigono verso un market dove sperano di trovare aiuto.
Una volta lì, David propone a Sarah e Nicole un piano per passarci la notte al fine di nutrirsi e potersi riposare. Nelle buie corsie del supermercato, i tre iniziano a raccontare storie del terrore alla luce delle torce elettriche fino a quando scoprono di non essere soli: un macellaio sta squartando un tipo di carne molto particolare…
Evidentemente ambientato in Italia, In The Market è uno di quei film senza una locazione geografica precisa: insegne in inglese, speaker radiofonici che parlano in spagnolo, personaggi con nomi anglofoni, baffuti benzinai che divorano hamburger, chiromanti, abbigliamenti incongrui.
L’aretino Lorenzo Lombardi ama il road movie, i dialoghi “brillanti” da b-movie, le distese assolate e i posti aperti dal tramonto all’alba, insegue insomma un sogno cinematografico tutto americano – anche nella grammatica filmica – con budget ristretto e la smaccata voglia di citare i suoi registi preferiti.
Primo fra tutti il Quentin Tarantino on the road di A prova di morte (che passa in una televisione della stazione di servizio), poi citato anche nel pezzo forte Little Green Bag dalla colonna sonora di Le iene mescolata alle canzoni scritte appositamente dai GTO per la pellicola, negli scambi di battute stralunate e nelle sentenze bibliche con tanto di indicazione del versetto (all’Ezechiele di Pulp Fiction si sostituisce un Isaia).
Alla prima parte più scanzonata segue una seconda che dovrebbe spingere il racconto verso il torture-porn dell’Hotel di Eli Roth, nominato peraltro dai protagonisti all’inizio, sebbene all’esibizione parossistica del sangue che di quel sottogenere costituisce il nocciolo il regista preferisca montare una scalcinata serie di futilità dialogiche tra un macellaio “con una laurea in Antropologia buttata e un discreto pallino per internet” e la vittima David.
All’impostazione traballante, si aggiunge, peggiorando di molto le cose, la latitante direzione di un cast tutto italiano impegnato in dialoghi e situazioni che avrebbero richiesto ben altra credibilità. Soprattutto per questo motivo, è meglio considerare In the Market una prova generale per il prossimo passo di Lombardi che come un prodotto finito e da distribuire nelle sale.
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