Io sono leggenda
Titolo originale: I Am legend
USA: 2007. Regia di: Francis Lawrence Genere: Horror Durata: 100'
Interpreti: Will Smith, Alice Braga, Dash Mihok, Charlie Tahan, Salli Richardson, Willow Smith
Sito web: www.iamlegend.warnerbros.com
Nelle sale dal: 11/01/2008
Voto: 6,5
Recensione di: Cosimo Grieco
In seguito alla scoperta di un “virus modificato” che inizialmente viene valutato capace di curare il cancro, la popolazione mondiale viene colpita da un’epidemia che trasforma la gente in una sorta di vampiri/zombie intolleranti alla luce del sole che si nutrono di sangue umano.
Paul Neville è uno scienziato che è rimasto l’ultimo uomo sulla terra insieme al suo cane Samantha, il quale passa il tempo a procacciarsi il cibo e a scoprire la cura...
Ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo di Richard Matheson, la versione odierna di “Io sono leggenda” punta su una miriade di effetti speciali (non sempre riusciti) e sull’attore più espressivo del momento, Will Smith.
E viene proprio da chiedersi, infatti, cosa sarebbe (o meglio, cosa non sarebbe) stato questo film senza il suo protagonista. L’attore ci ha omaggiato di una straodrinaria prestazione, per alcuni versi obbligatoria dato che recita per 3/4 di pellicola con il suo cane e con alcuni manichini! Per questo motivo la prova di Smith rievoca quella di Tom Hanks in Cast Away, in cui gli attori recitano da soli per buona parte del film; complice di una parte scritta ad-hoc Smith è capace di alternarsi in vari stati d’animo come la solitudine, la pazzia che ne derivada essa, la paura dell’arrivo del tramonto, qualche momento divertente e un altro ben riuscito di pura disperazione (per un colpo di scena drammatico, forse abbastanza evidente fin dall’inizio) molto più consapevolmente moderato di quello di Tom Hanks nella perdita della sua palla Wilson.
Nonostante la parte di Smith sia scritta bene la sceneggiatura risulta avere qualche pecca. Prima su tutte il finale illogico, buonista e “americanato”. Inoltre, seppure in maniera giustificata (dato che si presume che il protagonista sia solo), il film presenta qualche scena silenziosa di troppo che provoca di tanto in tanto la perdita d’attenzione da parte del pubblico (che guardacaso coincidono con i colpi di tosse, le risatine e le alzate improvvise del pubblico della proiezione a cui ho assistito).
Le troppe scene silenziose vengono però compensate da scene d’azione molto piene di suspance realizzate discretamente (le classiche scene in cui ci si chiede “e ora come diavolo farà?!”).
Oltre questo il regista Francis Lawrence dirige questo film senza personalità. Le riprese e le inquadrature sono piatte, proprio in questo film in cui sarebbe stato facile abbandonarsi a virtuosismi della macchina da presa e inquadrature mozzafiato avendo a disposizione la città desolata di New York (uno dei motivi per il quale il film ha comportato esosi costi di produzione).
L’unico momento in cui Lawrence lascia per qualche minuto l’impronta impersonale e seriosa della sua regia è quando (approfittando della straordinaria forma fisica del protagonista) ci offre alcune sequenze che sembrano uscite da un videotape di Cindy Crawford che fa ginnastica!
Tutto sommato il film non è male ed è all’altezza delle aspettative.
Difficile, però, aspettarsi un successo tale (più di 500 milioni in tutto il mondo) senza il bravissimo, carismatico e soprattutto attira-pubblico Will Smith.
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