La casa del diavolo
USA-GERMANIA: 2005. Regia di: Rob Zombie Genere: Horror Durata: 101'
Interpreti: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon, William Forsythe, Ken Foree, Matthew McGrory
Recensione di: Lietta Tornabuoni
Erano circa trent'anni, forse dagli Anni Settanta, che non si vedeva un horror così: pieno non soltanto di sangue e morti, ma di sesso, droga, ribellismo, turpiloquio continuo, come in un'antologia di ogni possibile trasgressione esercitata anche sul proprio corpo, su se stessi, nella consueta lotta tra il Bene (uno sceriffo che si rivela una carogna, come capita a volte ai buoni) e il Male (una famiglia Firefly seminatrice di morte ma sempre migliore dei Bene). Horror tradizionale, umorismo macabro, suspense e la regia del musicista Rob Zombie, già autore dell'indimenticato La casa dei mille corpi, di cui La casa del diavolo è il seguito. La polizia guidata dall' abietto sceriffo perquisisce una casa cadente, trovando diari di molti delitti commessi dalla famiglia che là aveva abitato, cadaveri nudi dalla faccia ancora sanguinante. Lo sceriffo è un uomo osceno: punta la pistola minacciosamente sul pube di una bionda. «Meglio essere famosi che normali, no?» Si domanda. Due uccisi per strangolamento, da morti vengono anche duramente picchiati. Un critico cinematografico chiacchierone e spia viene reso ridicolo per sempre. In un motel, un bagno è pieno di cadaveri e l'altro di vivi malati di «diarrea esplosiva». Al confronto Robert Rodriguez, l'amico di Quentin Tarantmo, è un angelo. Nulla è mai stato così esplicito e davvero violento. Lo sceriffo diventa torturatore (mani amputate, bastonate, uomini bruciati vivi con la benzina infiammata) e poi, depravato e terribile, muore: ma il Male-Bene continua a fare la sua strada.
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