Le colline hanno gli occhi
Titolo originale: The hills have eyes
USA: 2006. Regia di: Alexandre Aja Genere: Horror Durata: 107'
Interpreti: Aaron Stanford, Vinessa Shaw, Kathleen Quinlan
Sito web: www2.foxsearchlight.com/thehillshaveeyes
Voto: 7
Recensione di: Piergiorgio Ravasio
Nella storia dell'horror moderno questo remake dell'omonimo film di Wes Craven del 1977 avrà sicuramente un buon impatto che lascerà le sue meritate tracce.
Un racconto molto violento ed estremo che non lascia un attimo di respiro e che narra le vicende di una famiglia in vacanza che, improvvisamente, si ritrova a dover fronteggiare una disperata battaglia per la propria sopravvivenza. Ispirandosi al maestro della suspence Wes Craven (Nightmare, Scream), specialista delle paure che si celano nella psiche umana, il giovanissimo regista Alexandre Aja realizza un bel gioiellino per gli appassionati del genere. Già nel 2004 Aja aveva dato prova del suo grande talento presentandoci quell' "Alta tensione" che ha riscosso grande consenso e provocato accese discussioni per come andava oltre i consueti limiti dei film horror, con un approccio esplicito e intenso nei confronti del terrore psicologico. Anche oggi il regista, partendo dalla versione originale, riesce a trasportare questa agghiacciante storia horror ai tempi attuali, creando una crescente escalation di paura, dandole una nuova forma, un realismo sconvolgente e uno stile visivo trascinante. L'ispirazione della vicenda (che poi è la trama del film) trae spunto dalla storia di una famiglia scozzese che assaliva i viaggiatori su strade deserte di campagna, li uccideva in maniera atroce e, cosa più sconvolgente, si cibava di queste vittime, nutrendosi dei loro resti.
Per il regista questa avvincente storia sembrava collegarsi molto bene alle maggiori paure moderne: quella dello scontro tra il nostro desiderio di civilizzazione e la propensione umana verso la brutalità e la follia più sconvolgenti.
Ed è così che si arriva alla rivisitazione de "Le colline hanno gli occhi", in una versione che spinge molto in avanti i limiti dell'horror grazie, anche, alla potenza dei mezzi cinematografici contemporanei ed ottenendo un'eccellente rappresentazione esplicita della paura.
Il fulcro della paura su cui fa leva Aja è rappresentato dal tema della famiglia normale minata da una famiglia di assassini deformi (discendenti da quanti, anni prima, furono bombardati da radiazioni per esperimenti nucleari del governo americano).
Il tema delle radiazioni nucleari sugli esseri umani è sempre molto attuale. E il chiaro messaggio politico di fondo non è cosa rara anche nelle pellicole di questo genere.
Guardacaso i mutanti sono esseri umani che non hanno voluto abbandonare la loro terra durante i test nucleari e si comportano, per un certo verso, come una famiglia amorevole e molto unita al suo interno.
Si può essere sfigurati, degenerati e deformi. Ma essi fanno esattamente quello che devono fare per sopravvivere in quel mondo infernale che non hanno creato loro.
Quasi un chiaro avvertimento a noi che siamo normali: impariamo a fare attenzione a ciò che creiamo nella nostra vita e in questo mondo, perché l'opera delle nostre mani spesso ha in sé la potenzialità per distruggere i creatori stessi.
Per chi desidera un'esperienza da vivere in maniera viscerale, che ti logora i nervi, ti alza il tasso di adrenalina, come se stessi vedendo i tuoi amici vittime dell'oscurità più profonda e un po' estrema; per chi è combattuto dall'eterno conflitto tra le emozioni del desiderio e quelle della paura ... questo film fa per voi: un posto sul camper della famiglia Carter ve lo troviamo.
Ma a vostro rischio e pericolo.
Siete avvisati ...
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