Titolo: Lovely Molly
Titolo originale: Lovely Molly
USA: 2011. Regia di: Eduardo Sánchez Genere: Horror Durata: 99'
Interpreti: Alexandra Holden, Johnny Lewis, Brandon Thane Wilson, Daniel Ross, Ken Arnold, Lauren Lakis, Mark Redfield, Tony Ellis, Todd Ryan Jones, Gretchen Lodge, Tara Garwood, Alexis Savage, Greg Cool
Sito web ufficiale: www.lovelymolly.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 5,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Equivoco
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Può essere affascinante immaginare che titoli come "The Lovely Bones" ("Amabili resti") o "She's So Lovely" ("Così carina") lascino intendere una interpretazione singolare del termine "Lovely",forse non altrettanto sottile nella traduzione italiana dell'aggettivo.
Se poi si accogliesse l'immaginario popolare e si accettasse Molly Malone come la ambigua figura cui la cultura musicale irlandese ha dedicato l'inno ufficioso di Dublino e la Hatchet Molly come davvero la prostituta sudista che decapitava i clienti,allora Eduardo Sanchez può avere scelto con cura le parole per titolare il suo film "Lovely Molly",storia enigmatica e insoluta di una donna catturata dai suoi conflitti e dal senso equivoco di ogni realtà che la accoglie.
Sanchez,accreditato titolare di una modalità registica oggi in odore di abuso,risfodera il found footage celebrato nel suo lavoro per eccellenza,il "Blair Witch Project" che si è fatto piattaforma del catalogo horror ormai d'ordinanza,intercalando pennellate di soggettiva alla regia tradizionale ,dando così modo al suo lavoro,così come nell'ultimo capitolo della saga "Rec", "[Rec]3 Genesis",di interfacciarsi con le diverse prospettive che il regista intende offrire nel racconto.
Molly (Gretchen Lodge) e Tim (Johnny Lewis),felici e appena sposati,decidono di trasferirsi nella casa di campagna dove Molly e la sorella Hannah (Alexandra Holden) passarono la loro infanzia con i genitori. Tim è spesso assente da casa,impegnato nel suo lavoro di autista di camion e Molly,lasciata sola,si convince giorno per giorno che i demoni del suo passato siano tornati fra le pareti di casa.
Vecchie abitudini tornate a galla e un comportamento sempre più inspiegabile,trascinano la donna in un vortice di paura,follia,ricordi traumatici e terrificanti visioni.
Molly decide così di catturare l'immagine dello spirito su un video per poter mostrare a tutti quello che lei vede e sente.
In "Lovely Molly" il senso dell'interpretazione permea ogni fotogramma e l'ambiguità si respira in ogni frazione del componimento scenico e narrativo,incarnandosi in un'ossessione che è insieme follìa e disfunzione psicologica.
Il film di Sanchez si svolge tutto entro i termini del dubbio,in una danza fra immaginazione e realtà,droga e possessione e dove la cinepresa si muove fra incubi e fantasie,emettendo segnali inquieti ma senza lasciare tracce di spiegazioni o soluzioni a conferma di qualsiasi lettura.
Il regista fruga nei titoli della psicologia su schermo,citando appena il sospetto esoterico,in un percorso che non spiega il film come viaggio nella mente,incubo maledetto,ossessione antica o possessione maligna,in un confronto estremo fra fisicità e psiche.
Il ritorno di Molly alla casa d'origine di famiglia riporta tutt'alpiù al "Silent House" del binomio Kentis-Lau,ma il lavoro non ha la complessità di titoli come "Repulsion" e "Shining",arenandosi al contrario,in eccessivi stereotipi di genere e in troppe tracce preconfezionate.
Sanchez pone l'accento su una fragilità che invasa la protagonista (cfr. la scena del cerbiatto preso nella rete),ma che finisce per innervare tutta una pellicola povera di spunti,avara di tensione e con lo smalto opaco di un racconto lasciato intenzionalmente incompiuto fra realtà e allucinazion,come un fantasma antico e un dolore sepolto mai venuti alla luce.
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