Non avere paura del buio
Titolo originale: Don't Be Afraid of the Dark
USA, Australia: 2011. Regia di: Troy Nixey Genere: Horror Durata: 99'
Interpreti: Katie Holmes, Guy Pearce, Bailee Madison, Alan Dale, Jack
Thompson, Eliza Taylor-Cotter, Julia Blake, Edwina Ritchard, Dylan
Young, Emelia Burns, Nicholas Bell, Garry McDonald, Lisa N Edwards,
James Mackay, Gabriela Iturrizaga, Ande Orbach
Sito web ufficiale: www.dontbeafraidofthedark.com
Sito web italiano: www.everyeye.it/nonaverepauradelbuio/index.php
Nelle sale dal: 13/01/2012
Voto: 5,5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Inconsistente
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Spiace dirlo ma quanti stereotipi nel film di Troy Nixey, Non aver paura del buio: dalla grande dimora vittoriana avvolta nella nebbia alla cantina piena di ragnatele e sibili minacciosi.
Dalle porte che sbattono da sole alle luci che si spengono, fino alle ricerche in biblioteca e ai misteriosi ruderi in giardino, i cliché del genere ci sono tutti e sebbene la messa in scena sia di grande impatto visivo e i particolari siano curati con attenzione, non c’è mai quel sussulto di terrore che un’originale sceneggiatura horror potrebbe e dovrebbe suscitare.
Se il film parte con una buona dose di suspense, si rovina ben presto con soluzioni intuibili e mostriciattoli assai poco spaventosi. Il tema della vittima sacrificale torna ancora una volta: per saziare la fame delle suddette creaturine malvagie, serve infatti un essere umano, possibilmente un bambino, dotato anche di una bella dentatura.
Praticamente una rivisitazione della fatina dei denti in chiave horror.
Molto suggestiva la scenografia che prevede un immensa tenuta nella campagna americana: legno scricchiolante, librerie scorrevoli e un’enorme cantina che nasconde un passato oscuro e macabro. E per finire una piccola protagonista, potenziale vittima, cui nessuno sembra voler credere fino a quando la giovane compagna del padre - una Katie Holmes piuttosto moscia - non si reca in biblioteca e fa inquietanti scoperte sul passato della casa e del famoso pittore che vi abitò alla fine dell’800, scomparendo in circostanze misteriose.
Un film che tiene sulle spine solo nella prima parte per poi scivolare verso un’ovvietà quasi ridicola. Se l’antefatto di fine XIX secolo incute infatti una buona dose di paura, grazie anche al leggero splatter, la fase del presente manca di verve: dettagli triti e ritriti si susseguono facendo intuire prematuramente lo svolgersi delle vicende.
Originale d’altro canto l’idea della polaroid, unica arma della piccola Sally per fotografare le creature che, secondo il padre e lo psicologo, sono figure immaginarie sintomo di lacune familiari e carenze di affetto.
Buona comunque la performance della giovane Bailee Madison, che suscita empatia grazie ai suoi occhioni pieni di paura.
Ispirato agli omonimi telefilm degli anni ’70, il progetto scritto da Guillermo del Toro e Matthew Robbins è rimasto nel cassetto per ben quattordici anni prima di vedere la luce. Opera prima del regista Troy Nixey, più conosciuto come disegnatore di fumetti, Non aver paura del buio, nonostante la scarsa originalità della sceneggiatura e dei dialoghi stessi, vanta un’eccellente realizzazione tecnico-visiva.
Ottimi gli effetti speciali, vedi gli Homuncoli che imperversano nello studio, molto suggestiva la scenografia che ricostruisce alla perfezione gli interni da romanzo gotico, con corridoi bui e vetrate da cui filtra la luce dei lampi.
Una bella confezione regalo dunque, ma il contenuto con convince.
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