Non si deve profanare il sonno dei morti
Titolo originale: The Living Dead at Manchester Morgue
Italia, Spagna: 1974. Regia di: Jorge Grau Genere: Horror Durata: 95'
Interpreti: Christine Galbo, Ray Lovelock, Arthur Kennedy, Aldo Massasso, Giorgio Trestini, Roberto Posse, Jose Ruiz Lifante, Jeannine Mestre, Gengher Gatti
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Voto: 7
Recensione di: Francesco Cortonesi
Siamo dalla parti di La Notte dei Morti Viventi anche perché l'idea era proprio di seguirne le orme proponendone una sorta di versione a colori.
Il ritmo non è certo al cardiopalma, ma la macchina a ultrasuoni è una trovata in grado di resistere all'usura del tempo.1974. Manchester.
George è un antiquario giovane e figo che guida una splendida moto. Ed è proprio durante una sosta con la sua rombante due ruote che conosce la bella e interessante Edna.
A causa di un banale incidente i due si vedono costretti a proseguire il viaggio insieme, ma quando si fermano per chiedere indicazioni, Edna viene aggredita da un misterioso uomo dall'andatura barcollante e gli occhi di brace.
E tutto mentre George si trova, casualmente, ad assistere a un progetto sperimentale effettuato con una macchina a ultrasuoni che ha lo scopo di distruggere i parassiti di un meraviglioso campo, verde come la speranza.
L'orrore, e forse la fine del mondo, sono a loro insaputa proprio dietro l'angolo.
Capperi! Sarà pure scaturito da un copione senza alcuna pretesa e scritto solo per raggranellare qualche soldo ma, a conti fatti, il film di Grau è davvero un pezzo da novanta nella cinematografia zombesca.
Per carità, i difetti che alcuni critici gli imputano ci sono tutti: i personaggi sono creati esaltando solo un paio di aspetti della loro personalità (il poliziotto duro e moralista, il giovane ambientalista e ribelle, il dottore cinico e curioso) la logica della vicenda è spesso sacrificata all'azione, il ritmo dell'ambardan ha, a tratti, un po' il passo di uno zombi stanco, però che fascino questa terribile giornata nel paese in cui i morti vivono di nuovo!
Grau poi è bravo a infondere alla pellicola un atmosfera profondamente lovecraftiana e a rendere la periferia di Manchester una sorta di proiezione di Innsmouth con gli uomini pesce soppiantati dagli zombi.
L'idea che siano gli ultrasuoni a far risvegliare i cadaveri è notevole. Ed è vincente la scelta di rappresentare il fantascientifico macchinario come una normale mietitrebbia in modo da potenziare l'effetto nei cuori degli spettatori, che dopo Non si deve profanare il sonno dei Morti, non possono fare a meno di ripensare a quante volte hanno visto marchingegni simili aggirarsi nei campi durante l'estate.
Buona la prova degli attori e belli gli effetti di Giannetto De Rossi che qui non esagera con il gore, ma non delude in realismo.
Finale cattivissimo.
Se non lo avete mai visto, andate con gioia incontro a Non si Deve Profanare il Sonno dei Morti, i difetti di cui sopra non vi daranno troppo fastidio.
Curiosità: tanti sono i titoli con cui il film è stato distribuito. Il più noto è il bizzarro Da Dove Vieni? Ma non manca anche uno Zombi 3, un The Living Dead at the Manchester Morgue e un Don't open the Window.
Curiosità numero due: il film ottenne un gran successo al festival di Stiges.
Curiosità numero tre: Arthur Kennedy che nel film di Grau interpreta ottimamente l'ispettore fascistoide, ha lasciato la nostra dimensione nel 1990.
Aveva 66 anni.
Recensione gentilmente offerta da www.filmhorror.com del nostro amico Francesco Cortonesi
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