Parasomnia
Titolo originale: Parasomnia
USA: 2009. Regia di: William Malone Genere: Horror Durata: 103'
Interpreti: Dylan Purcell, Patrick Kilpatrick, Jeffrey Combs, Cherilyn Wilson, Timothy Bottoms, Kathryn Leigh Scott, Brennan Bailey, Dov Tiefenbach, Alison Brie, Katherine Carlsberg, Madison Davenport, Serah D'Laine, Jeff Doucette, Mekita Faiye, Enzo Giobbe, Louis Graham
Sito web ufficiale: www.parasomniamovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Elegante
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In uno scorcio che non lascia ormai più nulla all’immaginazione,la sorpresa sortisce il suo effetto quando ci si imbatte in lavori di cinema di fine fattura,passati al setaccio del silenzio,e tanto più questo è vero,quanto più viene confermato l’incomprensibile algoritmo valutativo delle produzioni,capaci di segregare pellicole di per sé funzionali sugli scaffali dell’inefficienza,in funzione di un reddito non ponderabile.
Allora può risultare chiaro l’oblìo di “Parasomnia”,di William Malone,qui regista e sceneggiatore,un horror psicologico in equilibrio fra espressionismo e Grand Guignol,con sensibili richiami a favole e storie come La bella addormentata,Il gabinetto del dottor Caligari e Il Labirinto del fauno.
In “Parasomnia” non si intravede il precedente Malone (“Paura.com”, “Il mistero della casa sulla collina”),ma viene da sperare che il regista abbia inaugurato una nuova direzione,un guizzo di una qual originalità,auspicabile a maggior ragione nella categoria dei film di genere.
Di fatto il torture-porn attuale non si ritrae dal riconoscere le exploitations horror dei ’70 come fonte di ispirazione per il cinema del sangue che oggi si incarna nelle saghe e nei personaggi cult che ne costituiscono l’ossatura.
“Parasomnia” sembra favorire il decennio successivo,quando la brutalità delle immagini cedeva il posto all’intrigo e all’equivoco,nell’inquieta dimensione dell’irrazionale (“La cosa”,”Fog”,”La mosca”).
In “Parasomnia” il dramma umano è quello dello studente Danny Sloan (Dylan Purcell),innamoratosi della graziosa Laura Baxter (Cherilyn Wilson),una giovane affetta da una rara malattia di disordine del sonno,che la esclude da una vita normale chiudendola in lunghi periodi di letargo intervallati da brevi risvegli.
Danny si prende cura della ragazza,ma è disturbato dalla figura inquietante di un uomo chiuso nella stessa struttura sanitaria di Laura,nella camera adiacente,legato ed incappucciato.
Byron Volpe (Patrick Kilpatrick),un criminale che ipnotizza le proprie vittime assoggettandole alla sua volontà,è intrigato dalla ragazza e Danny capisce che se vuole salvare Laura deve affrontare e vincere il pericoloso psicopatico in una sfida mortale.
Una storia atipica,che si dipana in modo anticonvenzionale fra scenari irrazionali e visioni,richiamando gli astrattismi dell’artista polacco Zdzislaw Beksinski,in una narrazione venata dal surrealismo nero del Dylan Dog di Sclavi.
I frammenti di visioni fuse a realtà immaginate sono scandite a ritmo lento ma ossessivo,in un montaggio frantumato in tessere scollate fra loro come un mosaico sbagliato,con l’artista che si riserva di dare all’opera un significato solo a fine lavoro.
L’anima del racconto,imbastito su un impianto narrativo cadenzato e prudente,ma non per questo pigro e arrendevole,è il dramma che si sprigiona dal conflitto fra la condizione oscura in cui è tenuta la bella addormentata e la tenerezza del rapporto che nasce fra i due giovani,con Laura che apre gli occhi perennemente chiusi ad un mondo che non conosce.
Il sonno si rivela come una gabbia che tiene la ragazza rinchiusa in una condizione non esistenziale e i suoi sogni appaiono come le proiezioni nel suo immaginario di fantasie e realtà mescolate in un limbo onirico di amore e sangue.
Il viaggio attraverso la storia è veicolato da un gioco incessante di inquadrature angolate e movimenti di macchina,articolati in una dinamica espositiva di valore aggiunto.
Malone crea un palcoscenico surreale popolato da personaggi complessi,ricchi di emozioni e resi vivi dai sentimenti di amore e paura,agitati nel sonno dei sensi,persi nel buio della concupiscenza e tesi nell’anelito alla salvezza.
“Parasomnia” è un film indipendente di buona fattura,intriso di dramma,amore e gore,visionario e irreale,a tratti gotico e stilistico,ma elegantemente in disparte dalla ridda dei luoghi comuni di un cinema di genere oggi in discesa.
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