The Mist
Titolo originale: The Mist
USA: 2007. Regia di: Frank Darabont
Genere: Horror Durata: 127'
Interpreti: Thomas Jane, Marcia Gay Harden,
Laurie Holden, William Sadler, Nathan Gamble, David Jensen, Jay Amor, Andre
Braugher, Julio Cedillo, Kevin Beard, Dodie Brown, Alexa Davalos, Kip Cummings,
John F. Daniel
Sito web: www.themist-movie.com
Nelle sale dal: 10/10/2008
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
David Drayton (Thomas Jane) giunge in paese con il figlio Billy per fare provviste al supermercato, quando una fitta nebbia scende all’improvviso. Il suono delle sirene e un apparente terremoto gettano nel panico le persone presenti, che decidono di barricarsi dentro. Scoprono, poi, che dentro la nebbia si celano misteriose creature e la paura prende definitivamente il sopravvento.
Con “Il miglio verde” e “Le ali della libertà” Frank Darabont ha dimostrato una sensibilità non comune nei confronti di argomenti difficili da affrontare a livello cinematografico, temi che coinvolgono direttamente la natura umana, i sentimenti e i lati oscuri dell’esistenza. Se nel primo è presente la componente paranormale conciliata con il dramma criminale, nel secondo prevale nettamente l’isolamento del detenuto che brama una libertà lontana o addirittura impossibile, facendo della realtà carceraria una ragione obbligata ma senza rassegnazione.
“The Mist” è un film ancora diverso, a partire dal fatto che la pregnanza contenutistica appare sicuramente meno incisiva e profonda rispetto ai due capolavori prima menzionati. Inoltre, esso non necessita di un impegno troppo formale da parte dello spettatore e quindi il coinvolgimento risulta più blando. Tuttavia, a dispetto del genere trattato, Darabont non vuole propriamente intrattenere quanto far riflettere su uno stato psicologico e fisico comune nell’essere umano, la paura.
Quelle creature sulle quali il regista gioca molte sue carte non sono che il pretesto sontuoso per introdurre il reale sentimento che impera all’interno di uno spazio limitato come un supermercato, che finisce coll’imporre le sue leggi entro confini localmente determinati ma realmente indefiniti. La convivenza fra persone che vivono una drammatica situazione in modi distinti e con approcci ed atteggiamenti totalmente discordanti origina una tragedia legata alla vitale concezione dell’esistenza, lasciando che la paura e il terrore prevarichino ogni razionalità doverosa.
L’istinto di sopravvivenza irrompe in maniera veemente, creando fazioni e gruppi che arrivano a scontrarsi.
All’attrice Marcia Gay Harden è affidata una parte importantissima, quella della signora Carmody, una donna psichicamente instabile convinta di parlare con Dio, che indottrina con subdola abilità e straordinaria capacità carismatica la maggior parte della gente presente, instaurando un clima di odio e timore.
Chi rimane coscienzioso è costretto a subire i suoi deliranti moniti, mentre si cerca di trovare una soluzione al dramma esistente. Darabont, infine, si permette un’aspra denuncia verso le autorità militari, colpevoli nel film di lavorare ad un progetto pericoloso, causa di tutto.
L’inquietudine è un’arma che qui viene ben utilizzata e, nonostante ci sia un’effettiva semplicità nella struttura e nell’evolversi della vicenda, questa storia fantascientifica riserva qualche interessante sorpresa ed intriga per la forte componente psicologica.
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