Titolo: Oceania
Titolo originale: Moana
USA 2016 Regia di: Ron Clements, John Musker Genere: Animazione Durata: 103'
Interpreti: (Voci) Dwayne Johnson, Alan Tudyk, Auli'i Cravalho, Phillipa Soo
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 22/12/2016
Voto: 7
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Riflessivo
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Con “Oceania” la Walt Disney si arricchisce di una paladina che vuol salvare il suo popolo da un’incombente disastro ecologico. Vaiana è la figlia sedicenne del capo dell’isola di Motu Nui, con lo sguardo perso nell’oceano.
Lei vorrebbe navigare per il mondo, vedere cosa c’è oltre la barriera d’acqua invalicabile, ma il padre non vuole che venga oltrepassata perché pericolosa. Quando le reti dei pescatori rientrano vuote a riva e in nessun angolo dell’isola si trova più pesce, spinta dalla nonna, Vaiana decide di mettersi in viaggio, cercare Maui, il semidio che ha rubato il cuore di Te Fiti e costringerlo a rimetterlo al suo posto, scacciando così l’oscurità e la conseguente distruzione della vita.
L’oceano ha scelto Vaiana per salvare Te Fiti, la madre di tutte le isole, ma non sarà affatto semplice: Maui non vuol saperne di aiutarla nell’impresa e la ragazza si troverà a dubitare di se stessa, delle sue capacità quando il mostro di lava Te Kā impedirà loro il passaggio per rimettere il cuore al proprio posto.
I registi Ron Clements (che ha scritto e diretto – tra gli altri – il capolavoro di Aladdin) e John Musker e l’ottima squadra di tecnici al loro fianco hanno realizzato un film vivace, brioso, colorato e con molti spunti su cui far riflettere grandi e piccini.
La prima cosa che salta agli occhi è la chioma fluente di Vaiana, i suoi capelli sono talmente belli da sembrare veri, sono morbidi, lucenti e si muovono con naturalezza. Sono splendidi, i tecnici della computer grafica hanno superato se stessi.
Ci sono voluti sei mesi per sviluppare un programma che potesse realizzarli, ma ne è valsa la pena, se il risultato è così straordinario.
Altro aspetto dominante è il carattere della protagonista. Questa eroina fa tutto quello che farebbe un uomo e qualcosa di più: impara a navigare in mare ed è pronta ad affrontare qualsiasi mostro le si pari davanti, si butta a capofitto nell’avventura, sfidando il pericolo per la salvezza della sua isola, non per sé.
In “Oceania”, uomo e donna sono alla pari: Vaiana non deve essere salvata dal semidio, sarà invece Maui ad aiutare la ragazza a far fronte al mostro.
Tra le tante tematiche espresse c’è quella di difendere l’ambiente in cui viviamo, perché è l’unico che abbiamo. Inoltre viene sottolineato come senza cuore l’essere umano è un mostro, che depreda la Natura e la rende mostro a sua volta.
E poi… bisogna seguire ciò che un genitore vuole per il futuro di suo figlio o piuttosto coltivare le proprie aspirazioni, impegnandosi fino in fondo, disubbidendo al volere paterno? Vaiana sente di voler qualcosa di più, sente qualcosa dentro di lei che la spinge verso l’oceano, per cercare se stessa e capire chi vuole essere da grande.
In merito a ciò ci sono alcune situazioni ridondanti, sicuramente atte a far recepire meglio il messaggio ai più piccini, ma che si possono percepire in maniera ripetitiva.
“Oceania” incontrerà il favore dei grandi e dei piccoli.
Il lieto fine è uno sprone, un incoraggiamento a guardarci intorno, ad amare e difendere la Natura, l’ambiente in cui viviamo, la nostra casa. Ed è grazie a una figura femminile che le cose tornano a posto, che con perspicacia e saggezza comprende quale sia il posto del cuore rubato. Che siano le donne a salvare questo nostro mondo?
Trailer
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