Che vuoi che sia
Scritto da Ciro Andreotti   
lunedì 30 aprile 2018

Titolo: Che vuoi che sia
Titolo originale: Che vuoi che sia
Italia 2016 Regia di: Edoardo Leo Genere: Commedia Durata: 101'
Interpreti: Edoardo Leo, Anna Foglietta, Bebo Storti, Massimo Wertmuller, Rocco Papaleo, Marina Massironi
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 09/11/2016
Voto: 5,5
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Debole...
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che_vuoi_che_sia.jpgClaudio è un ingegnere con l’idea per una nuova applicazione. Anna una professoressa precaria di liceo. Vivono a Milano e desiderano mettere su famiglia.
Per finanziare la sua applicazione Claudio decide di creare una raccolta fondi online ma quando nota che questa non è minimamente presa in considerazione per scherzo posta un video nel quale assieme ad Anna promette un video hard: fra lo stupore dei due la raccolta fondi prende il volo.

L’amore al tempo di Internet unito alle evidenti incomprensioni mediatiche, il tutto declinato secondo la socializzazione 2.0: Questa potrebbe essere la breve sintesi dell’ultima fatica in cabina di regia di Edoardo Leo arrivata dopo l’ottimo successo al botteghino di Noi e la Giulia, con ulteriori numerosi premi distribuiti nel corso del 2015, fra cui vari Nastri d’argento e David di Donatello.

Il quarantacinquenne attore Romano torna dietro la macchina da presa per la quinta volta assistito da un eccellente soggetto scritto a sei mani con i fidi Aronadio e Sannio, ma declinando il tutto in maniera semplicistica e buonista.
In fin dei conti sullo stesso tema anche il recente The Circle ha chiaramente mancato in termini di efficacia declinando la trama dell’eccellente romanzo di Dave Eggers in un finale eccessivamente conciliatorio, così come la commedia dell’ex protagonista di un Medico in Famiglia pare esattamente declinata come una perfetta fiction da prima serata di Rai Uno.

A nulla servono le incursioni sia di Massimo Wertmuller nel ruolo di padre coatto proveniente da Roma, sia di Rocco Papaleo, nel ruolo di uno zio coinquilino ereditato a causa di alcune disgrazie familiari. Un vero peccato quindi per un’occasione sprecata per poter ottenere qualche riflessione profonda in più e che andasse ben oltre una semplice risata liberatoria.

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