Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio
USA: 2005. Regia di: Andrew Adamson Genere: Avventura Durata: 125'
Interpreti: Tilda Swinton, Georgie Henley, Skandar Keynes, Bill Moseley, Anna Popplewell
Recensione di: Lietta Tornabuoni
Favola kolossal semplice e incantevole tratta dall'opera di Clive Staples Lewis. Quattro bambini di Londra partono dalla città per sottrarsi ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, arrivano ospiti nel castello di campagna di un vecchio professore, entrano in un armadio magico e si ritrovano a Narnia (è il nome latino della cittadina di Narni, vicina a Roma) un luogo bellissimo, imprigionato nei ghiacci e sotto la neve perenne. Come ogni favola, è un viaggio alla scoperta di sempre nuove meraviglie. Come per Alice attraverso lo specchio, l'approccio è magico. Come tutte le storie, per bambini o per adulti, racconta la lotta tra Male e Bene. Il Male è Tilda Swinton, bellissima strega dai modi taglienti o teneri, candida e splendente come la neve, che si vuole Regina, ha incarcerato Narnia nel gelo di un inverno senza fine in cui il Natale non esiste da cento anni, punisce trasformandoli in statue di ghiaccio (oppure uccide) tutti i disubbidienti alle sue regole e tutti gli umani che osano penetrare nel Paese. Il Bene è Aslan, un bellissimo vecchio leone doppiato da Omar Sharif che vuole liberare Narnia riportandovi la primavera e la felicità, che come Gesù offre la propria vita in sacrificio per salvarne gli abitanti, viene torturato, muore, risorge e vince. I quattro bambini, due fratelli e due sorelle, diventano i sovrani del luogo, ma finiscono poi per tornare a casa come se non fosse passato un solo istante. Il mondo fantastico di Narnia è popolato di creature straordinarie: un fauno con orecchie puntute e zoccoletti, castori parlanti (tutti gli animali sono comunque parlanti), centauri, colossi senza occhi, guerrieri bicornuti o tricornuti, facoceri, giganti, uccelli rapaci da bombardamento, unicorni, ghepardi, nani, orsi bianchi che trainano il cocchio argenteo della strega, mostri, orridi esseri d'invenzione. I personaggi fiabeschi sono anche più belli delle battaglie in campo aperto, ma nel film tutto è bello senza ricorsi a troppi effetti speciali e con un brivido di paura non materiale ma spirituale. Si sa che «Narnia» ha suscitato negli Stati Uniti numerose polemiche e accuse di essere un «fantasy teologico», d'essere un'opera di propaganda e proselitismo religioso dei conservatori integralisti autobattezzatisi «teo-con». Le discussioni sembrano derivare soprattutto da due elementi: da una trasposizione meccanica della biografia dell'autore C.S. Lewis, forte attivista religioso nell'ultima parte della sua vita; da uno dei produttori del film, Philip Anschutz, uno degli uomini più ricchi e religiosi d'America, finanziatore del partito repubblicano, amico e sostenitore del governatore della Florida Jeb Bush, fratello del presidente degli Stati Uniti.
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