Il buio nell'anima
Scritto da Dario Carta   
giovedì 28 febbraio 2008

Il buio nell'anima
Titolo originale: The Brave one
USA: 2007. Regia di: Neil Jordan Genere: Thriller Durata: 119'
Interpreti: Jodie Foster, Terrence Howard, Nicky Katt, Naveen Andrews, Mary Steenburgen, Ene Oloja, Luis Da Silva Jr., Blaze Foster, Rafael Sardina, Jane Adams, Gordon MacDonald, Zoe Kravitz, John Magaro, Victor Colicchio, Jermel Howard
Sito web: wwws.warnerbros.it/thebraveone
Voto: 6,5
Recensione di: Dario Carta

ilbuionellanima_leggero.jpgLa conduttrice radiofonica Erca Bain (Jodie Foster),voce di una New York alla deriva,viene picchiata selvaggiamente da dei teppisti,insieme al suo fidanzato,alle porte di un matrimonio felicemente programmato.
A differenza di lei,che resta miracolosamente sopravvissuta nel corpo,ma non nell'anima,lui muore.
Erica viene travolta e devastata da un lacerante dolore che la chiude alla vita che prima conosceva e la apre ad una reazione di rigetto di ogni sentimento di perdono ed accettazione.
Allora si perde,nella sua stessa città che ama e di cui descrive,con tanta passione,i fatti e i personaggi che ne hanno tracciato i tratti di storia quotidiana.
Non la riconosce più e non si riconosce più in essa..
L'abisso della sua angoscia le si spalanca di fronte,quando,non vista, assiste ad un omicidio perpetrato da un marito nei confronti della moglie e,per difesa,lei stessa spara all'omicida e fugge.
La vittima di un sopruso estremo è diventata,a sua volta,colpevole di omicidio.
La tensione che si scatena nel personaggio,si traduce in una sofferenza intima,ben portata sullo schermo dall'interpretazione della Foster e si concretizza nell'annichilimento di una persona che ha perduto sè stessa nelle ombre di un odio irrazionale che vede crescere nelle proprie viscere,ma che non riesce ad arginare.
"...E' con sgomento paralizzato,che scopri,dentro di te,un estraneo,uno con le tue braccia,le tue gambe,i tuoi occhi;un irrequieto estraneo":questa è l'ossessione che matura in Erica.
E poi insiste:"New York,da vera metropoli,è un organismo che cambia e muta,....".
Questo è l'indizio che accomuna i due veri protagonisti della storia:una donna,un semplice cittadino come tanti,che vive ama,si muove e commenta la sua città natale,e quest'ultima,luogo della sua identità e nella quale cercava una piena realizzazione di vita.
Ma la realtà è tragica ed entrambi si trasformano,mutandosi in estranei a sè stessi e agli altri.
Lei confida al suo pubblico che "è orribile avere paura di un luogo amato e vedere un angolo che conoscevi così bene e spaventarti con la sua ombra".
Anche l'ombra che cresce in Erica la terrorizza,ed il suo anelito alla vita è una fioca luce in un oscuro orizzonte.
Questo,è l'inquieto scenario,intriso di minaccioso realismo,nel quale è inserita e si dipana la storia.
Uno scenario intrecciato da fili di paura,"sempre stata nascosta,in agguato",non visibile ma crudelmente reale e pronta ad aggredire e distruggere la tranquilla realtà quotidiana.
Tormenta,questo aspetto,e mette all'erta sospetti assopiti negli animi.
E' la paura che il fluire di una vita in apparenza sotto controllo,possa trovare tragico epilogo in eventi generati nel dolore e nella sofferenza.
La Foster commenta e trasmette con realismo il buio nella sua anima al microfono della radio ed è interprete convincente,in questo film,senza lasciarlo scivolare nel girone delle pellicole dei proclami dei degradi sociali nel tessuto urbano.
Nella seconda parte,qualche inciampo in episodi già visitati da Charles Bronson e tratti di trama accostabili al "Giustiziere",possono tentare lo spettatore ad un confronto incauto.
Ma qui,la chiave va ricercata altrove:l'ingrediente della violenza,si mescola all'intera pietanza che costituisce il piatto di portata.
Non è la storia di un giustiziere,ma il racconto di una condizione di una persona inserita in un contesto di vita,un'analisi dello sviluppo dei suoi moti più intimi,che la conducono a confrontarsi con il luogo dove vive.
Ma arriva a non riconoscere più nè l'una,nè l'altro.
In USA,il film ha incontrato un responso di critica controverso,con commenti ugualmente positivi e negativi,
ottenendo,peraltro,una nomination al Golden Globe e meritando alla Foster una nomination come attrice protagonista.