All the Boys Love Mandy Lane
Scritto da Denis Zordan   
lunedì 01 dicembre 2008

All the Boys Love Mandy Lane
Titolo originale: All the Boys Love Mandy Lane
USA: 2006. Regia di: Jonathan Levine Genere: Horror Durata: 88'
Interpreti: Amber Heard, Anson Mount, Michael Welch, Aaron Himelstein, Edwin Hodge, Whitney Able, Luke Grimes, Melissa Price, Adam Powell, Peyton Hayslip
Sito web: www.com/pages/All-The-Boys-Love-Mandy-Lane
Nelle sale dal: In dvd - Inedito
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Denis Zordan

all_the_boys_love_mandy_lane_leggero.jpegMandy Lane (l’intrigante Amber Heard) è una timida studentessa al primo anno del college. È una splendida ragazza bionda, ed è naturale che tutti i maschi della scuola ci provino con lei. Ma Mandy non sembra apprezzare molto gli insistenti apprezzamenti.
Orfana dei genitori in tenera età, è stata infatti cresciuta dall’apprensiva zia Jo a base di premure e raccomandazioni.
Mandy ha un amico del cuore, Emmet, abbastanza sfigatello: è proprio a causa delle provocazioni di Emmet che uno dei corteggiatori di Mandy, ubriaco fradicio, si fracassa il cranio durante una festa in piscina.
Ma la ragazza sembra rimanere impassibile.
Mesi dopo, nel tentativo di farsi nuovi amici, Mandy accetta l’invito di Red a trascorrere un fine settimana nel ranch del padre di lui, in compagnia di altri ragazzi e ragazze.
Qui qualcuno, che si rivela essere molto vicino a Mandy, inizia a fare strage dei gitanti, per un movente che sembrerebbe la gelosia.
Ma non è proprio così, e in un drammatico finale la matassa si ingarbuglia.

Per buona parte del suo svolgimento, All the Boys Love Mandy Lane può sembrare uno slasher tutto sommato ordinario – anche se meno dozzinale della media dei prodotti del genere – sulla scia di Venerdì 13 (soprattutto) e di Scream. Ma la sceneggiatura di Jacob Forman ha in serbo un colpo a sensazione che ribalta il tavolo e stravolge il senso della vicenda, cercando di dare a tutta l’operazione un significato malsano, aggrappandosi cioè al mondo dei turbamenti giovanili e ai lati più oscuri di questi ultimi.
Giocando su dilatati momenti di sospensione e sul contegno virginale mantenuto dalla protagonista, la regia di Jonathan Levine riesce nell’intento di rendere ambigua la canonica situazione di partenza (per restare in tema si confronti il film col pessimo Dead Mary), frustrando anche le speranze dello spettatore guardone (quando Mandy e la complessata ma disponibile Chloe si rimpinzano di pillole in bagno, pare il preludio di effusioni lesbiche, ma inaspettatamente non accade nulla) e confezionando un horror con alcuni tratti decisamente stranianti. Se poi questo sia dovuto più all’insolita (e un tantino artificiosa, diciamolo) parte finale, in cui Mandy si rivela di pasta ben differente da quello che quasi tutti credevano, o piuttosto all’astuzia con cui il regista si balocca con gli stereotipi schivandone le trappole, è domanda che non trova risposta univoca, a meno di non liquidare questo piccolo teen-horror come un soufflé mal riuscito.

Il mio parere è invece che All the Boys Love Mandy Lane sia un’opera che possiede almeno delle qualità, e che mette oltretutto in luce un regista di sicuro mestiere, di cui si apprezza pure la trovata di mettere in scena la lotta tra Mandy ed Emmet in un cimitero di carogne animali. Con Mandy che, da coscienziosa ragazza qual è, prima di morire vuole almeno finire la scuola.
Quello che funziona meno nel film di Levine è semmai la complessiva inconsistenza dei rimandi socio-psicologici che lo scioglimento porta con sé: e che, quindi, fa sembrare un po’ gratuiti e sproporzionati tanto la sorpresa conclusiva quanto il controllato stile di regia esibito fino allora, rinforzato per antifrasi con canzoncine romantiche molto “Natalie Imbruglia”, volutamente di pessimo gusto (ma quando il primo ragazzo ci lascia le penne si sente echeggiare a commento One of Us is Dead degli Earlies).
Il film risale al 2006, ma soltanto quest’anno si è guadagnato l’attenzione di festival e distributori, vincendo tra l’altro l’Audience Award al Sundance Film Festival 2008.