The Grudge 3
Titolo originale: The Grudge 3
Usa: 2009. Regia di: Toby Wilkins Genere: Horror Durata: 104'
Interpreti: Shawnee Smith, Emi Ikehata, Johanna Braddy, Matthew Knight, Beau Mirchoff, Marina Sirtis, Gil McKinney, Aiko Horiuchi
Sito web:
Nelle sale dal: In dvd - Inedito
Voto: 4
Trailer
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Recensione di: Valeria Ghessa
Eccoci arrivati alla terza puntata della saga di the grudge.
Non bastavano l’uno e il due hanno voluto strafare con il tre.
La storia si sposta a chicago dove una famiglia in un appartamento viene sterminata; una giovane giapponese conosce un oscuro segreto e decide di recarsi dal giappone in america convinta che qui vi sia una maledizione.
Nella storia vengono svelati alcuni interrogativi dei film precedenti; ma sembra che anche questa volta non ci sia un epilogo definitivo.
Diciamolo subito: non c’è piu la mano del creatore takashi shimizu, e questo penalizza enormemente il film.
Per i cultori dei film horror giapponesi,questo terzo film (come era stato anche un po' il secondo) diventa un colpo al cuore.
Diciamo che il tocco americano c’è e si vede, la storia perde quella patina struggente, tanto cara al cinema orientale, per lasciare spazio a piu’sangue e piu spaventi.
La storia tuttavia non è convincente, sembra che la volontà fosse quella di spiegarci i fatti dall’origine mentre lo spettatore dopo aver finito di guardare la pellicola rimane abbastanza dubbioso.
Ci sono notevoli buchi nella storia, e parti che dovevano seriamente essere sviluppate meglio.
Ad esempio.. per quale motivo la maledizione dovrebbe essersi spostata in america? nessuno ce lo spiega...
Va bene, siamo in un horror, ma una giapponese truccata da fantasma non basta a soddisfarci, è essenziale anche fluidità nella narrazione.
Gli effetti speciali sono minimi e le scene paurose delle apparizioni improvvise di spiriti malvagi già viste (quando il fantasma della madre esce dal quadro non è palesemente identico a quello di samara in “the ring”?)
I protagonisti sono la solita biondina disinibita e il già visto muscoloso abbronzato... quello che rimane della storia originale è ben poco e quello che lo spettatore si deve sorbire è qualcosa di già masticato.
La recitazione degli attori non è preniante.
Ennesimo esempio di come si può ricreare male qualcosa che vale la pena di essere approfondito meglio nella nostra cultura.
Il cinema horror giapponese è un cult oramai e non ha senso “contaminarlo”con le storie paurose da cassetta stile venerdì 13.
Il film risulta essere adolescenziale e destinato ad un pubblico essenzialmente giovane e senza aspettative.
La mia valutazione non può, con queste premesse, che essere scarsa.
Sa volete vedere cosa combina ancora il fantasma scolorito in giro per il mondo, ecco qui che la storia continua... ma se non volete assistere ad una imitazione mal riuscita dell’originale giapponese, evitatelo.
La mia valutazione è 4.
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