Fame - Saranno famosi
Scritto da Francesca Caruso   
lunedì 12 ottobre 2009

Fame - Saranno famosi
Titolo originale: Fame
USA: 2009 Regia di: Kevin Tancharoen Genere: Musical Durata: 106'
Interpreti: Naturi Naughton, Anna Maria Perez de Tagle, Kelsey Grammer, Kay Panabaker, Megan Mullally, Bebe Neuwirth, Charles S. Dutton, Debbie Allen, Kherington Payne
Sito web: www.generationfame.com
Nelle sale dal: 09/10/2009
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Aggiornato

fame_leggero.jpgNon poteva mancare all’appello, ancora per molto, il remake “aggiornato” di un film senza tempo e di forte impatto generazionale come lo è stato “Fame” di Alan Parker del 1980.
Dopo quasi un trentennio, i produttori di questo film hanno deciso che era venuto il momento di rispolverare uno dei film musicali che è riuscito a diventare una vera e propria icona.
Il suo motto risuona ancora oggi tra le nuove generazioni di artisti talentuosi: la fama e il successo costano fatica e solo con il talento, la dedizione e il duro lavoro si possono raggiungere in modo che siano durevoli nel tempo.

Fame segue le vicende di un gruppo di cantanti, ballerini e attori che sono riusciti ad entrare nella prestigiosa New York City High Scool of Performing Arts, dopo essere stati sottoposti a rigidi provini. Questo è solo l’inizio, perché durante i quattro anni successivi saranno sottoposti a un duro lavoro per capire di che stoffa siano fatti e se la strada intrapresa sia quella giusta.
Durante questo percorso ci saranno persone che scopriranno un talento nascosto come Denise, una pianista che si sente ingabbiata in quel ruolo, oppure persone che riescono a superare la propria timidezza e rigidità, come Jenny, per formarsi come attrice completa.

Oggi la percezione e il raggiungimento della fama passa anche per altre vie, vie tramite le quali chiunque può ottenere il suo momento per apparire ed essere riconosciuto.
Persone comuni che partecipano ai numerosi reality televisivi che spopolano in tutto il mondo, trasmissioni tv che pongono al centro delle loro storie il vicino della porta accanto, ma anche su internet, basti pensare a YouTube e ai vari social networks che ti rendono visibile agli occhi del mondo.
L’intento del regista è stato quello di mostrare come nonostante i tempi siano cambiati ed evoluti, ci sia una nuova generazione di talenti che oltre alla fama amano profondamente essere degli artisti di talento, che possiedono una vera passione per la quale sono disposti a fare sacrifici e porla al centro della loro vita., perché li gratifica e li fa sentire vivi.
In quasi due ore Kevin Tancharoen sviluppa le storie di un gruppo di ragazzi alle prese con i loro demoni interiori, con l’ostilità, in alcuni casi, dei propri genitori e a volte sono posti di fronte alla realtà amara di non poter diventare ciò che ci si aspettava per dei limiti che non si possono superare.

Il regista riesce ad alternare bene le sequenze in cui i numeri musicali smuovono lo spettatore a quelle in cui vengono analizzati i profili dei vari personaggi. Alcuni personaggi risaltano di più, la macchina da presa li segue passo passo e così si impara a conoscerli meglio, altri hanno un ruolo di “seconda fila”.
In comune tutti hanno il fatto che la loro profondità è appena accennata, bloccata forse dal fatto che si è voluto mettere in secondo piano i drammi dai quali alcuni di loro provengono, solo un accenno veloce, che però non fa apprezzare a pieno i personaggi e con i quali non ci si identifica a pieno.
Il regista ha scelto nuovi volti, che avessero avuto nel loro vissuto delle esperienze affini ai personaggi del film, non solo per dare un’opportunità a questi nuovi talenti, ma anche per ottenere una recitazione più naturale. Naturi Naughton, per esempio, ha un talento vocale straordinario, che non si può non notare.

Le coreografie e la colonna sonora, che Tancharoen ha saputo mettere in scena, sono piene di ritmo, di brio e di stile. Artista poliedrico Kevin Tancharoen è stato ballerino, coreografo, poi produttore televisivo e oggi Fame rappresenta il primo film di un regista di 24 anni, che ha saputo coltivare il suo estro e le sue capacità, incarnando perfettamente l’idea centrale del film.