Remember Me
Titolo originale: Remember Me
USA: 2010 Regia di: Allen Coulter Genere: Drammatico
Durata: 114'
Interpreti: Robert Pattinson, Emilie de Ravin, Chris Cooper, Lena Olin, Pierce Brosnan, Martha Plimpton, Peyton List, Ruby Jerins, Meghan Markle, Gregory Jbara, Amy Rosoff, Wilmer Calderon, Tate Ellington, Chris McKinney, Morgan Turner, John Farrer, Justin Grace, Christopher Clawson, Suzanne Hayes, LeRoy Wilson Jr, Caitlyn Rund, Jon Trosky
Sito web: www.rememberme-movie.com
Nelle sale dal: 26/03/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Coinvolgente
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Il regista Allen Coulter viene coinvolto nel progetto dal produttore Nick Osborne, che era rimasto piacevolmente colpito dal suo film d’esordio “Hollywoodland” (2006). Il regista ha accumulato molta esperienza dirigendo diverse e famose serie televisive e dopo aver letto la sceneggiatura si è trovato entusiasta di partecipare alla sua realizzazione.
Ci è voluto un po’ di tempo per portare il progetto sul grande schermo, ma i realizzatori sono riusciti a renderlo come lo avevano pensato Tyler è un giovane, che ama molto leggere e quando può si rintana nella biblioteca in cui lavora, molto più a suo agio con i libri che con le persone, soprattutto con suo padre Charles, con il quale è in continuo attrito.
La sua è una famiglia abbiente e suo padre trascorre tutto il suo tempo a guadagnare denaro, piuttosto che a stare con i figli. Ally, orfana di madre, ha un padre poliziotto, che la protegge costantemente da eventuali pericoli esterni, frequenta l’università ed è lì che conosce Tyler, indicatale da un amico. I due ragazzi si trovano subito in sintonia e mano a mano che affiorano le tragedie che li hanno coinvolti nel passato si sentono più vicini e finalmente compresi da qualcuno che ha provato vicissitudini simili. La loro storia d’amore li rende sereni e felici, fino al momento in cui Ally scopre la verità sul loro primo incontro, su ciò che Tyler le ha nascosto.
Più d’una sono le tematiche che il film sviluppa e sottolinea. Il regista e lo sceneggiatore hanno messo l’accento sull’amore tra due giovani, che li fa maturare facendogli provare il primo rapporto importante della loro vita. Inoltre hanno messo in scena quali siano i sentimenti e il modo che, ogni singolo personaggio, ha di comportarsi di fronte alla perdita delle persone care. Reazioni diverse tante quanti sono i personaggi coinvolti.
Si tratta di una storia che descrive la condizione umana e di come ogni figura mostri la condizione in cui si è ritrovata dopo aver perso un affetto caro. Tyler, dopo la perdita del fratello, si ritrova a covare dentro di sé una tale rabbia, che cerca di reprimere, ma basta un momento, un’occasione, perché questa fuoriesca in tutto il suo eccesso. In una sequenza Tyler pesta a sangue dei ragazzi che ne stavano aggredendo altri.
L’azione che compie è liberatoria, ha voglia di sfogarsi e di darle di santa ragione, più che aiutare i malcapitati. Vorrebbe in un atto istintivo svuotarsi della rabbia, del rancore, dei sensi di colpa e della frustrazione che lo pervadono. Questi sentimenti li riversa nei confronti del padre, un uomo arrogante, incapace di mostrare le proprie emozioni e il proprio amore a Tyler e alla sorella minore, che soffre per questa assenza, portandola a pensare di non piacere al suo papà.
Tuttavia Charles, come tutti gli altri, ha un modo personale di affrontare la perdita, immergendosi nel lavoro per non pensare.
Tyler si sente impotente e incapace, non sa neanche lui cosa voglia da se stesso come dagli altri e questa frustrazione lo porta a isolarsi dalla vita che le persone conducono tutti i giorni. L’incontro con Ally, la sua energia e la sua forza, indirettamente lo fanno crescere e lo rendono più consapevole e sereno. Qualcuno ha saputo cogliere la sua sofferenza e trasformarla in positività, comprendendo i suoi stati d’animo e standogli vicino nei silenzi.
Per ogni personaggio Allen Coulter delinea delle sfaccettature emozionali diverse per il dolore che portano dentro, e fa identificare lo spettatore non solo chi nell’uno chi nell’altro, ma facendogli provare empatia con i vari stati d’animo di queste figure. Si può comprendere la sofferenza per una persona cara, in quanto ci si può ritrovare dentro. Ogni personaggio ha una parte di sé che è stata danneggiata, e chiunque la può riscontrare in se stesso.
L’obiettivo del regista è stato quello di portare lo spettatore a riflettere su queste tematiche, affinché lo spingano a pensare a ciò che è importante nella loro vita, ai loro affetti più cari con i quali, per incomprensioni ed egoismi, si innalzano barriere comunicative che poi, col passare del tempo, difficilmente si abbattono.
Il finale del film è “un pugno nello stomaco”, come ha affermato Pierce Brosnan e sicuramente farà commuovere, riflettere e ricordare.
Remember me ha un impatto emotivo forte e Coulter ha saputo dosare gli elementi a sua disposizione, creando un’atmosfera atemporale e accogliente, dove doveva esserlo, e destabilizzante, nel momento opportuno. Volutamente il regista non ha inserito alcun riferimento al periodo in cui si svolge la storia fino all’epilogo, così come non ha voluto inserire riferimenti iconici della città in cui è ambientato il film, per dare allo spettatore l’effetto sorpresa di un finale straordinariamente evocativo e ben costruito, con attenzione e rispetto, sprigionando in colui che guarda una mescolanza di emozioni.
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