Sono viva
Scritto da Mauro Missimi   
lunedì 31 maggio 2010

Sono viva
Titolo originale: Sono viva
Italia: 2008. Regia di: Dino Gentili, Filippo Gentili Genere: Drammatico Durata: 87'
Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Massimo De Santis, Guido Caprino, Giorgio Colangeli, Marcello Mazzarella, Vlad Toma
Sito web: www.sonoviva.it
Nelle sale dal: 28/05/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Mauro Missimi
L'aggettivo ideale: Onirico
Scarica il Pressbook del film

Sono vivaDopo l’ennesima lunga e inopportuna gestazione di circa 2 anni, fatta di traversie burocratiche e soliti problemi con i finanziamenti statali, vede la luce l’opera prima dei F.lli Dino e Filippo Gentili,  Sono Viva, un giallo-noir sui generis, assurdo quanto basta per il susseguirsi di eventi incredibili e spesso slegati tra loro ma fortunatamente mai noioso.

Rocco,un bravo Massimo De Santis, operaio che non naviga certo in buone acque finanziarie, decide di accettare un lavoro extra un po’ particolare: sorvegliare, nell’arco di una notte, il corpo esanime della giovane Silvia, figlia del ricco di turno, in una villa appena fuori città.
Dietro la morte della ragazza si celano diversi segreti e Rocco ne rimane invischiato durante una notte in cui si susseguono a ripetizione persone più o meno losche (dal fratello, all’amante rumeno di Silvia, alla barista Giovanna Mezzogiorno), legate con un doppio filo alla vera “storia” di Silvia.
Più che per un senso forte di giustizia, Rocco si ritroverà a “difendere” quel corpo ancora così vivo, ravvedendo in lei gli stessi problemi che ha lui con una famiglia sempre troppo opprimente ed invadente.

Un corpo che diventa decisamente il co-protagonista del film, attirando e dirigendo tutte le dinamiche della sceneggiatura, influenzando più o meno direttamente i personaggi che si alternano di volta in volta.
Certo bisogna sicuramente mettere in secondo piano l’effettivo valore della scrittura per far posto ad un film di sensazione, un “noir dell’anima” come viene definito, un percorso ai limiti dell’onirico che porterà ad una crescita e maturazione del protagonista Rocco. E poco importa quindi se le basilari regole temporali e spaziali vengano decisamente raggirate e accuratamente scansate, non ha la pretesa di essere un film “realistico”. Si viaggia nei meandri dell’anima, all’interno di processi inconsci ( e consci ), in un cammino interiore verso un’umanità da ritrovare.

Anche le scelte registiche appaiono ben ponderate ed in linea con il viaggio di Rocco, passando da un inizio film più frenetico, instabile e nervoso con relativo uso di cinepresa a mano, fino ad arrivare ad una seconda fase più “ovattata” e calma in cui anche la regia si tranquillizza ed in uno stato di dormi-veglia accompagna lo spettatore verso il dipanarsi di una matassa formata forse da troppi fili diversi.