Il giglio delle tenebre
Scritto da Biagio Giordano   
martedì 08 giugno 2010

Il giglio delle tenebre
Titolo originale: Die Liebe der Jeanne Ney
Germania: 1927. Regia di: Georg Wilhelm Pabst Genere: Drammatico Durata: 131'
Interpreti: Edith Jehanne, Uno Henning, Fritz Rasp, Brigitte Helm, Wladimir Sokolov, Herta von Walter, Siegfried Arno, Jack Trevor, Eugen Jensen
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Voto: 7
Trailer
Recensione di: Biagio Giordano
L'aggettivo ideale: Reale
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Il giglio delle tenebreIl boemo George Wilhem Pabst nato a Raudnitz il 25 agosto del 1885 e morto a Vienna  il 29 maggio del 1967  è stato uno dei fondatori del cinema realista, un genere stilistico che Pabst svolge con una  filosofia legata alla “nuova oggettività” (Neue Sachlihkeit) movimento artistico reattivo all’espressionismo e caratterizzato da una rappresentazione della realtà in una forma soprattutto diretta, senza alcuna manipolazione soggettiva se non per ciò che riguarda un’emotività di fondo che fa da sfondo ai soggetti fotografici creando un’atmosfera tipicamente romantica che rispecchia in buona parte l’intonazione artistica tedesca degli anni intorno al 1925.

I soggetti usati da questo movimento artistico per richiamare certe realtà di quel tempo, colpivano per il verismo del sociale più sfavorevole che rappresentavano, frequenti erano infatti le figure di prostitute,  mutilati di guerra opportunamente accostati alle rovine provocate da lunghi combattimenti, truffatori, seduttori perfidi, sfruttatori senza scrupoli, e profittatori di situazioni sfavorevoli che riguardavano soprattutto la povera gente. Il giglio delle tenebre ( Die Liebe der Jeanne Ney) del 1927 è il terzo lungometraggio muto di Pabst, viene dopo Il tesoro del 1923 e La Via senza gioia del 1925 con Greta Garbo, film di rottura con i temi e le convenzioni visive usuali in quel tempo.

Il film è ambientato in Crimea e a Parigi durante la rivoluzione russa del 1918 che ha portato alla guerra civile in quella regione oggi appartenente all’Ucraina, coinvolgendo politicamente anche diverse nazioni straniere.
Il film ha  avuto un buon successo di critica e di pubblico ed è tratto da un romanzo di Il’ja G. Erenburg, sceneggiato liberamente da Ladislaus Vajda e Rudolf  Leonhardt.
Il racconto si svolge durante i fatti più significativi di quella rivoluzione che vedeva l’armata rossa dei bolscevichi scontrarsi duramente con l’armata bianca degli oppositori del regime, e cercare di forzare la situazione anche in Crimea dove si svolgeva  una vera e propria guerra civile.
L’intera regione russa era socialmente e istituzionalmente sconvolta, regnava  un caos amministrativo e organizzativo di vaste proporzioni che portava a smisurate trasgressioni di costume con una immoralità senza precedenti dove orge e corruzioni di alti ufficiali dilagavano, e prendeva campo un brulicare impunito di persone laide  dedite alla truffa e all’omicidio per banali interessi.
Khalibiev, uno dei protagonisti del film, è un uomo bello e affascinante  che vive di espedienti sfruttando la sua abilità recitativa  e la non comune avvenenza fisica, un giorno riesce a vendere a Raymond Ney, un osservatore politico straniero presente in Crimea con la figlia Jeanne per studiare i travolgenti fatti storici in corso, una lista di agenti bolscevichi presenti nella regione.
Andreas Labov, uno degli agenti capo dei bolscevichi presenti in Crimea, viene informato dell’accaduto e con un suo compagno si reca da Raymond  Ney per ottenere con la minaccia delle armi la lista segreta, Raymond vistosi perduto cerca di uccidere Andreas con una pistola tenuta in un cassetto, ma la pallottola lo sfiora marginalmente su una tempia e il  compagno di Andreas  con prontezza di spirito spara subito al politico uccidendolo.
La figlia Jeanne che aveva conosciuto Andreas in altre circostanze, innamorandosene, parte per Parigi recandosi dallo zio Andrè Ney, un losco individuo che fa il capo Detective in uno studio di sua proprietà.

Andrè dà lavoro alla nipote   sperando in cuor suo di ottenere un giorno anche i suoi favori sessuali, ma Jeanne ritrova la sua amata cugina cieca Gabrielle figlia di Andrè con la quale rinasce un forte rapporto affettivo che le darà la forza per sostenere il suo non facile momento esistenziale.
Nel frattempo l’armata rossa prende possesso della capitale della Crimea ed estende la sua influenza anche a Parigi dove gli agenti segreti tra i quali Andreas lavorano per favorire la rivolta dei marinai  di Tolone contro il governo francese.
Khalibiev anche lui a Parigi sotto false generalità si reca nello studio di Raymond Ney per tenere i contatti con l’agente bolscevico Andreas al fine di trarne vantaggi  personali, a tal scopo cerca di mettersi in mezzo tra lui e la sua donna; l’uomo finge interesse per la cieca Gabrielle per poterla sposare e fuggire con i suoi soldi ma familiarizza con la sua bella cugina Jeanne amante di Andreas con cui spera di avere una relazione e a cui riesce in seguito a sottrarre anche dalla sua borsa una foto di Andreas con l’intenzione di addebitargli i suoi futuri reati.

L’agenzia del detective Raymond è incaricata, dietro un compenso di 50.000 dollari, di ritrovare  un diamante rubato di 23 carati a un ricco possidente. Dopo alcune indagini un incaricato dell’agenzia scopre che la pietra preziosa è stata  letteralmente beccata e ingerita da un pappagallo quando il volatile si è trovato vicino l’anello del proprietario  mr. Jack, a questa conclusione si è arrivati dopo che la stessa cosa  stava per accadere all’incaricato dell’indagine recatosi a far visita a un gioielliere conoscente di mr. Jack, il quale intuito quanto poteva esser successo al miliardario uccide il volatile gettando nella costernazione la vecchia proprietaria e ne estrae dallo stomaco la pietra preziosa.
Nel frattempo il piano di Khalibiev di sposare la ricca Gabrielle e subito dopo abbandonarla con i soldi, viene smascherato da una donna da lui corteggiata con cui si era confidato e alla quale aveva prospettato una fuga insieme; lei dapprima consenziente poi pentita decide di informare la cieca  Gabrielle delle cattive intenzioni dell’uomo.
Khalibiev entra poi in possesso della pietra preziosa  recuperata dallo studio del detective, aggredendo Raymond nel suo ufficio e uccidendolo; dopo farà  in modo che le colpe ricadano su Andreas del quale rilascia un portafoglio con la sua foto dentro.
Jeanne venuta a sapere dai giornali che il suo amato è ricercato per furto e omicidio cerca di convincere Khalibiev a testimoniare a suo favore; l’uomo infatti li aveva visti uscire, nella notte dell’omicidio, da un albergo di Montparnasse.
A Jeanne e Andreas non resta che separarsi e partire per Tolone dove si rincontreranno per amarsi e portare avanti anche un’azione rivoluzionaria; Jeanne in precedenza era stata molestata e licenziata da Raymond.

Sul treno, sola con Khalibiev la donna insiste per ottenere dall’uomo la testimonianza che le occorre per scagionare Andreas, ma l’uomo vuole prima possederla, al suo rifiuto  nasce tra i due una violenta colluttazione; quando Jeanne decide di urlare Khalibiev gli mette sulla bocca un fazzoletto bianco da cui cade il diamante da 23 carati rubato, la donna capisce allora che Khalibiev non la può aiutare perché è lui che ha rubato il diamante nello studio del detective uccidendo il capo Raymond a scopo di rapina; con prontezza di spirito la donna tira giù la maniglia del freno automatico dell’allarme del treno e all’arrivo dei poliziotti urla: “ è lui l’assassino di Raymond” mostrando il diamante rubato, al che Khalibiev preso dal senso di colpa tenta di fuggire ma viene catturato e consegnato alla giustizia.