Secret Reunion
Titolo originale: Eui-hyeong-je
Corea del Sud: 2010 Regia di: Hun Jang Genere: Drammatico Durata:
116'
Interpreti: Song Kang-ho, Kang Dong-won , Choi Yun-seo, Go Kyeong-min, Han Seung-do, Jeon Gook-hwan, Kim Jae-won, Lee Jae-ryong
Sito web:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Anna Maria Pelella
L'aggettivo ideale: Riunificato
L'agente nordcoreano Song Ji-won passa il confine del 38° parallelo per affiancare un collega, il cui nome in codice è Shadow, con il compito di assassinare i nordcoreani infiltrati che hanno tradito la causa. La National Intelligence Service (NIS) manda l'agente Lee Han-kyu sulle tracce dei due.
Durante un agguato la confusione creata dagli agenti non riesce a impedire la fuga delle due spie e questo sarà la causa del licenziamento di Lee. Dopo sei anni Lee incontra Song e gli propone di lavorare con lui. L'obiettivo dei due è di spiarsi a vicenda, dal momento che Song è convinto che Lee sia ancora un agente e Lee vuole riguadagnare il suo distintivo arrestando Shadow.
Che i poliziotti coreani siano un tantino pasticcioni ormai è noto. Spesso le loro retate finiscono in gigantesche risse, e neanche i loro uffici somigliano mai a un luogo in cui si combatte il crimine.
Il poliziotto mediamente rappresentato nei film coreani è un uomo indurito dal male che combatte a suo modo ogni giorno, usa un po' troppo le mani sui sospettati e a volte anche sui colleghi.
Ma quando finisce per perdere il distintivo a causa dell'incresciosa abitudine di farsi notare durante gli appostamenti, in genere il poliziotto in questione sfodera una competenza insospettata e risolve il caso che lo aveva momentaneamente escluso dalle sue mansioni. In questo nuovo poliziesco con venature politiche Song Kang-ho interpreta Lee Han-hyu, un ufficiale dei servizi di sicurezza nazionale che incappa in una spia norcoreana. Già questo basta ad aprire le danze a una monumentale rissa tra i cattivi avvelenati dalla propaganda e i buoni, si fa per dire, corrotti dal capitalismo. Infatti nella prima inquadratura le due fazioni se le danno da subito di santa ragione. Successivamente, a distintivo perso e con le spie ormai lontane, Lee Han-hyu si interrogherà circa la possibilità di riuscire a catturare il perfido assassino servendosi del giovane sicario mandato a dargli una mano. Lo incontra per caso e sempre per caso sembra offrirgli un lavoro.
Il ragazzo accetta in primo luogo perché ha bisogno di soldi, e poi perché spera di riscattare la sua posizione verso i suoi capi, compromessa quel giorno in cui Shadow stava quasi per essere ucciso. Il rapporto tra i due è da subito teso, si spiano e spesso fanno anche delle terribili figuracce, ma l'unione sembra funzionare. Insieme recuperano mogli fuggitive e intascano quel che possono per tirare avanti. Un giorno però Shadow si fa vivo di nuovo e questo crea non poco scompiglio nell'animo dei due. Song Ji-won spera di riuscire a tornare a casa dopo quest'ultimo lavoretto, e Lee ha in mente di prendere Shadow pedinando il giovane.
A questo punto la commedia cede il passo a un poliziesco serratissimo e gli inseguimenti e le sparatorie prendono il sopravvento. I mutati sentimenti dei due però faranno da amplificatore alla possibilità che infine ci si intenda, e che chi è venuto per uccidere trovi un'altra via per ritornare alla sua vita.
Campione di incassi in Corea del sud Secret Reunion ha battuto persino Avatar al botteghino. Segno questo di una volontà più che forte nel pubblico coreano di non lasciarsi troppo contaminare dalla lontane propagande e di prestare maggiore attenzione a quelle che li riguardano più da vicino. Le spie nordocoreane sono una realtà assai più probabile degli alieni buoni di un pianeta lontano, e il desiderio di unità nazionale è uno dei temi che da sempre coinvolge gran parte degli sforzi diplomatici locali, che contano anche un Nobel per la pace assegnato al leader della Corea del sud Kim Dae Jung per il ripristino delle relazioni diplomatiche nel 2000.
Ma adesso che si ricomincia a parlare di navi in territori contesi e di test nucleari, la situazione politica è tornata piuttosto tesa. Il coreano medio desidera l'unificazione e tutto quello che anche solo lontanamente vi ammicca è considerato interessante. Quindi anche un semplice film poliziesco risulta alla fine più che appetibile al pubblico, per il solo fatto di raccontare una storia su uno dei temi di maggior interesse del momento. Certo il tono è di grossa propaganda a favore dell'umanità dei nordcoreani in fuga da un regime opprimente e del presunto lato buono di un capitalismo ormai annacquato. Ma l'insieme è convincente e il film si fonda soprattutto su un ottimo cast.
La potente interpretazione di Song Kang-ho star di Thirst (Bakjwi 2009) The Good, the Bad, the Weird (Joheunnom nabbeunnom isanghannom 2008) e Lady Vengeance (Chinjeolhan geumjassi 2005) è uno dei cardini su cui si regge questo prodotto ben confezionato certo, ma lontano abbastanza dal precedente Rough Cut (Yeong-hwa-neun yeong-hwa-da 2008).
Mentre un buon Kang Dong-won visto in Jeon Woochi : The Taoist Wizard (Woochi 2009) M (2007) Voice of a Murderer (Geu nom moksori 2007) Maundy Thursday (Urideul-ui haengbok-han shigan 2006) riesce senza sforzo nel difficile compito di rendere umano un nemico senza volto, ancora oggi oggetto di fantasie e di propaganda non proprio edificanti.
Il film nel complesso regge bene per le quasi due ore di durata, la regia anche se non perfetta ha un ottimo ritmo.
Unica pecca il finale forzatamente ottimista di una storia che in verità ancora non è stata scritta e di cui tutti attendono da tempo un epilogo positivo.
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