L'ultimo dominatore dell'aria
Scritto da Francesca Caruso   
venerdì 24 settembre 2010

L'ultimo dominatore dell'aria
Titolo originale: The Last Airbender
USA: 2010. Regia di: M. Night Shyamalan Genere: Avventura Durata: 105'
Interpreti: Noah Ringer, Dev Patel, Nicola Peltz, Jackson Rathbone, Shaun Toub, Aasif Mandvi, Cliff Curtis, Isaac Jin Solstein, Seychelle Gabriel, Randall Duk Kim, Dee Bradley Baker, Katharine Houghton, Ben Cooke, J.W. Cortes, Keong Sim, Jessica Andres
Sito web ufficiale: www.thelastairbendermovie.com
Sito web italiano: www.lultimodominatoredellaria.it
Nelle sale dal: 24/09/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Visivo
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L'ultimo dominatore dell'ariaM. Night Shyamalan, questa volta, sceglie di cimentarsi con un genere del tutto nuovo per lui e al quale sarà legato dalla messa in atto di una trilogia. Il regista e sceneggiatore ha affermato che è da tanto che aveva in mente di trovare un personaggio, una storia, da poter sviluppare in più di un film.
Inoltre è appassionato di arti marziali fin da ragazzo e quale modo migliore di esprimere la propria passione al cinema.
L’intento è stato quello di mettersi in gioco in una sfida non priva di difficoltà nel portare sul grande schermo un soggetto già tanto amato, tratto dalla serie animata “Avatar:
La leggenda di Aang” creata da Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko, che sono anche i produttori esecutivi del film, andata in onda nel 2005.

Un giorno la giovane dominatrice dell’acqua Katara, mentre fa pratica delle sue abilità con suo fratello Sokka, viene attratta da qualcosa che si cela sotto il ghiaccio polare. Quella che è una enorme sfera glaciale ha custodito dentro di sé un giovane ragazzo e un enorme bisonte volante. Il giovane Aang viene riportato alla vita, scoprendo che, dal suo lungo letargo, sono passati quasi cento anni e nel frattempo la Nazione del Fuoco ha messo sotto scacco, soggiogandole le altre tre: quella della Terra, dell’Acqua e, completamente sterminato, quella dell’Aria, per avere il dominio assoluto sulle terre emerse. Aang viene subito individuato dal principe del Fuoco Zuko, che vuole la sua testa per rientrare nelle grazie del padre. Tutto questo perché Aang non è solo l’ultimo dominatore dell’Aria, ma è anche l’Avatar, l’unico in grado di padroneggiare tutti e quattro gli elementi e quindi in grado di salvare il mondo. Riuscirà Aang a farcela?

L’intento principale del regista, e di tutti i realizzatori, è stato quello di creare un film che non tradisse le aspettative dei fan e che potesse catturare l’attenzione di tutto il pubblico che ama i film d’azione e i combattimenti marziali, mescolati al fantasy, che lì porterà a fare un viaggio straordinario in una terra sconosciuta e attraente, concludendo con gli effetti visivi.
M. Night Shyamalan ha cercato di curare ogni aspetto nel miglior modo possibile. Prima delle riprese ha realizzato lo storyboard della storia, ha popolato le quattro diverse nazioni con etnicità diverse con l’intento di conferire alla pellicola degli individui che non fossero identificabili per razza e nazionalità, ma che avessero una conformazione fisica attinente alle quattro nazioni. Tra mediorientali, indiani, coreani, giapponesi, mongoli, africani, mediterranei e italiani sono stati impiegati 6.000 attori. Per il protagonista è stato scelto Noah Ringer, qui al suo esordio, che è un vero esperto di arti marziali, ha iniziato a praticare Taekwondo a 10 anni.
L’arte marziale utilizzata è quella cinese nota come Wushu, che contiene diversi stili di combattimento.

L’ultimo dominatore dell’Aria non è solo un film d’avventura, d’azione e di fantasia, sotto la superficie lascia trapelare dei temi seri come il dominio di una nazione sull’altra, l’equilibrio e il rapporto col pianeta, temi cari al regista che si ritrovano nei suoi film delineandone una sua poetica.
Inoltre viene sottolineata la presa di coscienza di un individuo dei suoi doni e delle sue responsabilità verso il prossimo. In un primo momento il protagonista rifiuta il suo destino, non accettando di dover vivere senza affetti, senza una famiglia, isolato, in quanto deve concentrarsi in quelli che sono i suoi doveri per mantenere l’equilibrio sul pianeta.
Può accadere che spesso i doveri possano sovrastare l’individuo, che non ritiene giusto portarne da solo il peso e probabilmente ci sono dei casi in cui si richiede troppo da un singolo. In fondo, anche il film lo dice, è l’unione che fa la forza, quando Aang trova degli amici pronti ad aiutarlo, la forza cresce in lui come una spinta verso l’alto.

Per ciò che riguarda l’ambientazione, la produzione è andata in Groenlandia e si è insediata nella piccola città costiera di Ilulissat, fortemente voluta per essere autentici. In effetti gli scenari ricoperti di neve sullo sfondo di cieli blu e un mare tempestato di iceberg sono entusiasmanti, caratteristica che viene un po’ meno con l’apporto del 3D, l’uso degli occhialini toglie purtroppo luminosità all’immagine.
L’ultimo dominatore dell’Aria è un film d’avventura e non solo, M. Night Shyamalan è riuscito a raccontare una favola condita di tanti elementi, un mondo diverso in cui trasportare lo spettatore, lasciando che attenda il secondo capitolo.