L'ultimo dominatore dell'aria
Titolo originale: The Last Airbender
USA: 2010. Regia di: M. Night Shyamalan
Genere: Avventura
Durata: 105'
Interpreti: Noah Ringer, Dev Patel, Nicola Peltz, Jackson Rathbone,
Shaun Toub, Aasif Mandvi, Cliff Curtis, Isaac Jin Solstein, Seychelle
Gabriel, Randall Duk Kim, Dee Bradley Baker, Katharine Houghton, Ben
Cooke, J.W. Cortes, Keong Sim, Jessica Andres
Sito web ufficiale: www.thelastairbendermovie.com
Sito web italiano: www.lultimodominatoredellaria.it
Nelle sale
dal: 24/09/2010
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Inconsistente
Scarica il Pressbook del film
L'ultimo dominatore dell'aria su Facebook
Quando poco più di un decennio fa,Shyamalan faceva dire a Haley Joel Osment "vedo la gente morta",il regista veniva osannato dalla platea unanime come il legittimo erede di Spielberg e il suo "Il sesto senso" apriva porte insperate ad un cinema rinvigorito da nuove ispirazioni.
Contrassegnato da una tattica registica ad effetto,il lavoro del regista è pervaso dalle inquietudini psicologiche che scardinano l'uniformità del racconto altrimenti ordinario,volgendo a capovolgere l'identità degli elementi narrativi,fino a raggiungere un climax sorprendente quanto inatteso.
Un cinema di nerbo,saturo di quell'energia che si impose tra le fila di una audience sospesa sul filo tirato dell'attesa di accadimenti lasciati supporre dalla fantasia dello spettatore.
Con i titoli che seguirono,da "The Unbreakable - Il predestinato" a "E venne il giorno" - fatto forse salvo per il "Signs " con Mel Gibson del 2002, Shyamalan ha smarrito lo smalto di narratore della psiche,emarginando la sua verve in un limbo di frivolo intrattenimento televisivo e deragliando sui binari della futilità romnzata. Oggi il regista mette in scena "L'ultimo dominatore dell'aria" - meno appropriato dell'originale "The Last Airbender" - film a soggetto ispirato alla serie televisiva di stampo anime trasmessa sul canale americano per ragazzi Nickelodeon dal 2005 al 2008 con il titolo "Avatar : The Legend of Aang".
Se l'ultimo lavoro del regista "E venne il giorno" porta con sè lo sconforto di una slavata rivisitazione di spettacoli televisivi pomeridiani degli anni '60,"L'ultimo dominatore" conferma una perdita d'identità registica a vantaggio dell'ossequio ad un cinema da piccolo schermo con figure e trama da spettacolo domestico per adolescenti.
In un mondo fantastico,la popolazione è divisa in quattro tribù : i nomadi dell'aria,il regno della terra,la nazione del fuoco e la tribù dell'acqua. In ognuna di queste nazioni ci sono delle persone dotate del dono di poter controllare l'elemento del regno cui appartengono,potendone usare la realtà come mezzo di difesa.
Ogni generazione vede nascere un eletto,capace di dominare tutti quattro gli elementi e di parlare con entità superiori chiamati spiriti,che possono assumere la forma di qualsiasi essere vivente.
Quest'uomo,chiamato Avatar,è cruciale per il mantenimento della pace fra i quattro regni,ora divisi fra loro per la mancanza dell'ultimo Avatar,assente da più di cento anni. Il Principe Zuko (Dev Patel - "The Millionaire") in esilio dopo che il padre,il Signore del Fuoco (Cliff Curtis) a capo del regno lo ha cacciato,ha come unica possibilità per essere riaccettato in patria,la cattura dell'Avatar - il bambino Aang (Noah Ringer) - e la sua consegna al padre regnante.
Aang viene ritrovato dopo un secolo di assenza,da due ragazzi della tribù dell'acqua,con i quali si allea per riportare la pace fra i regni.
Il maestro della suggestione fallisce il bersaglio e impianta un lavoro ambizioso ma farraginoso cui non basta un intervento in postproduzione per la visione in 3D per superare l'impasse del prodotto per utenti casalinghi.
Shyamalan dimentica la sua firma e non lascia nulla all'immaginazione,preoccupandosi di costipare in due ore di film una serie televisiva per ragazzi ormai affermatasi nella quotidianità di un palinsesto triennale.
La tradizionale estetica direttiva del filmaker cede il passo all'ovvietà visiva,traduzione spettacolarizzata dell'assenza di contenuto.
Imbevuto di riferimenti all'ideologia buddista,la narrazione procede faticosamente non negandosi richiami cristologici (il sacrificio),evangelici (il tradimento),storici (l'invasione e il dominio delle guarnigioni del fuoco) e spirituali (la risurrezione,qui imbastita con gli elementi orientali della metempsicosi) e parafrasando la genesi biblica in una citazione dell'umanità segnata dal peccato originale ("...ora siamo noi gli dei...").
Senza lasciare spazio ad alcuna sottotrama, Shyamalan sembra sorvolare anche sulla caratterizzazione dei personaggi dei quali l'unico a lasciare traccia di sè è Dev Patel,nel tormento della sua ricerca di redenzione o totale perdizione.
Appesantito da uno score eccessivo ed incessante come una glassa uniforme e innervato dai fraseggi dello spettacolo cinese dell'ultimo John Woo (" La battaglia dei tre regni"),"Lultimo dominatore" è cinema dell'illusione e della delusione,un vessillo all'ovvietà infantile irrorato dai dialoghi poco ispirati delle serie animate della TV dei ragazzi,un monumento imbarazzante al talento sospeso di un grande regista smarritosi nel digital realm di un cinema che lo invita a tornare nei territori a lui più famigliari.
|