Potiche - La bella statuina
Scritto da Daria Castelfranchi   
mercoledì 20 ottobre 2010

Potiche - La bella statuina
Titolo originale: Potiche
Francia: 2010. Regia di: François Ozon Genere: Commedia Durata: 103'
Interpreti: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrèche, Jérémie Renier, Sergi López, Evelyne Dandry, Bruno Lochet, Elodie Frégé, Gautier About, Jean-Baptiste Shelmerdine, Noam Charlier, Martin de Myttenaere
Sito web ufficiale: www.potichelefilm.fr
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 05/11/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Nostalgico
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PotichePer gli amanti del cinema francese, il 5 Novembre uscirà nelle sale l’ultimo film di François Ozon, con Catherine Deneuve e Gérard Depardieu. Una deliziosa storia ambientata alla fine degli anni ’70 in cui una moglie oppressa dal marito, prende in mano le redini dell’azienda di famiglia, risollevandone le sorti e allontanando il malcontento degli operai.
Il termine potiche infatti, indica un grosso vaso di poco valore, usato solo per scopi estetici e di arredamento: la protagonista del film è proprio questo, una potiche, una bella statuina in balia del marito che non le dà neanche la possibilità di pensare e avere un parere.
Ma una bella statuina che prende vita e si ribella al suo status di moglie da esibizione.

Catherine Deneuve, sempre bellissima e impeccabile, regge l’intero film, barcamenandosi tra l’ipocrita e pietoso Fabrice Luchini, che interpreta suo marito Robert, donnaiolo instancabile e l’ingombrante Gérard Depardieu, sempre più imponente, che qui veste i panni dell’innamorato disilluso e amareggiato ma pur sempre combattivo. Il tutto è ambientato nella splendida campagna della Francia del nord, di cui il regista regala ampi scorci. Già autore di Swimming Pool e 8 donne e un mistero, Ozon ci regala con Potiche un’altra storia di donne forti. Catherine Deneuve è la protagonista indiscussa del film; moglie, madre, amante, padrona della fabbrica di ombrelli di famiglia: con ironia e saggezza ed anche un pizzico di vanità, Suzanne tesse le fila della storia.

Perfetta la ricostruzione di ambienti, arredamento e costumi degli anni ’70: Judith Godrèche sfoggia una folta chioma alla Farrah Fawcett, non mancano i pantaloni a zampa e la carta da parati, con i grossi fiori sui toni del marrone, dell’arancio e del verde oliva, è uno dei simboli indiscussi di quegli anni. Minuziosi sono anche gli accenni alla società dell’epoca, dove i comunisti non erano visti di buon occhio e dove, come dice Fabrice Luchini, “il paternalismo è fuori moda, per avere fortuna bisogna essere delle carogne”.
La stessa Deneuve, che in quegli anni era molto attiva nei dibattiti e nelle lotte in difesa della donna e dei suoi diritti, accenna qui alla possibilità della pillola o dell’aborto per la figlia incinta per la terza volta. I più conservatori probabilmente non gradiranno questa intromissione ma il film tutto incarna un’epoca di svolta, un’epoca in cui la donna si è fatta avanti. In cui addirittura, come accade nel film, una donna viene eletta dal popolo ed entra in politica.

Ricco di spunti interessanti e dotato di una buona sceneggiatura, Potiche è il classico film francese che fa sorridere sotto i baffi senza portare alla risata eccessiva. Ironico e pungente, il film scorre piacevolmente attraverso flashback della vita precedente di Suzanne quando, giovane moglie appena sposata, si dilettava con numerosi amanti.
L’icona indiscussa del cinema d’oltralpe chiude in bellezza cantando un malinconico brano d’amore. Dedicato agli amanti del cinema francese e delle sue sottigliezze narrative e stilistiche.