Stanno tutti bene
Scritto da Marco Aresu   
lunedì 08 novembre 2010

Stanno tutti bene
Titolo originale: Everybody's Fine
USA, Italia: 2009. Regia di: Kirk Jones Genere: Commedia Durata: 99'
Interpreti: Robert De Niro, Drew Barrymore, Kate Beckinsale, Sam Rockwell, Lucian Maisel, Damian Young, James Frain, Melissa Leo, Katherine Moennig, Brendan Sexton III, James Murtaugh, Austin Lysy, Chandler Frantz, Lily Mo Sheen, Seamus Davey-Fitzpatrick, Steve Antonucci, Ben Schwartz, Mackenzie Milone
Sito web ufficiale: www.everybodysfinemovie.com
Sito web italiano: www.stannotuttibene.libero.it
Nelle sale dal: 12/11/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Marco Aresu
L'aggettivo ideale: Famigliare
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Stanno tutti beneFrank Goode (Robert De Niro) ha lavorato tutta la vita in una fabbrica di cavi per mantenere la sua famiglia e permettere ai figli di seguire le proprie aspirazioni. Rimasto vedovo da poco, decide riunire i suoi quattro figli ad un pranzo per il weekend.
Ognuno di loro avrà una scusa per non presentarsi. Frank decide allora di andare a vedere di persona se “stanno tutti bene” e intraprende un viaggio negli Stati Uniti per far visita a David (Austin Lysy), che fa il pittore a New York, passando poi da Amy (Kate Beckinsale) dirigente pubblicitaria che vive a Chicago, da Robert (Sam Rockwell) direttore d’orchestra a Denver e finendo con Rosie (Drew Barrymore) ballerina a Las Vegas. Basterà poco a Frank per capire che i suoi figli non sono così felici e realizzati come sua moglie gli aveva sempre fatto credere.

Remake dell’omonimo film del 1990 di Giuseppe Tornatore con Marcello Mastroianni, “Stanno tutti bene” è un road movie tipicamente americano a tema familiare. Il regista inglese Kirk Jones (Svegliati Ned) ha (ri)scritto la storia in una chiave più semplice e fluida, abbandonando la malinconia e l’intensità di un dramma a sfondo sociale per concentrarsi su una vicenda familiare che fa leva sui buoni sentimenti.

Disidratato e rielaborato il film diventa il viaggio di Frank, un uomo che ha sempre preteso troppo per l’avvenire dei suoi figli, tanto da spingerli a mentire pur di non deluderlo. Questo viaggio fisico sarà anche un viaggio emotivo, che lo porterà in situazioni insolite, a confronti drammatici, a rompere finalmente la campana di vetro nella quale vive e capire che deve condividere coi figli sia le cose belle che quelle brutte.

Una vicenda semplice, lineare e scontata che punta sugli stereotipi della famiglia: i genitori che si aspettano troppo dai propri figli, e questi, che troppo impegnati a vivere la loro vita dimenticano i genitori. Stereotipi che riescono però a centrare l’obiettivo di commuovere e far immedesimare. Il merito è di Robert De Niro che disegna un personaggio forse eccessivamente ingenuo (Frank scatta sempre foto in modo imbarazzante, parla dei figli a chiunque…) ma talmente empatico e comunicativo nel suo essere padre (e forse un po’ nonno) da riuscire a catturare.
Ed è bello vedere come De Niro interagisce in modo diverso con ogni figlio, come Kate Beckinsale, Sam Rockwell, Drew Barrymore riescono a definire dei personaggi diversi che suscitano emozione nel rapporto con la figura paterna.

La famiglia è un valore a cui non si può rimanere indifferenti e “Stanno tutti bene” in modo furbo ci regala un po’ di quel calore familiare che si respira nelle feste. Da segnalare la colonna sonora originale che è stata composta dall’italiano Dario Marianelli (Oscar per la colonna sonora di Espiazione), completata dal brano dei titoli di coda “(I want to) Come home” scritto da Paul McCartney.