La donna della mia vita
Titolo originale: La donna della mia vita
Italia: 2010. Regia di: Luca Lucini
Genere: Commedia
Durata: 96'
Interpreti: Alessandro Gassman, Luca Argentero, Stefania Sandrelli, Sonia Bergamasco, Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli
Sito web ufficiale: www.cinema.universalpictures.it/website/ladonnadellamiavita
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 26/11/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Daria Castefrachi
L'aggettivo ideale: Distensivo
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In piena crisi causa tagli alla cultura, esce la nuova commedia di Luca Lucini, La donna della mia vita. Un film godibile e divertente, ben recitato, ben diretto, forte di una sceneggiatura valida e di dialoghi fluidi, per un trittico d’eccezione formato da Luca Argentero, Alessandro Gassman e Stefania Sandrelli, che dimostra la volontà del cinema italiano di andare avanti, di farsi sentire più vivo che mai.
Due fratelli che sono l’uno l’opposto dell’altro, una madre che da sempre controlla le loro vite, una donna, Sara - interpretata dalla giovane Valentina Lodovini - che scombussola la loro esistenza. Dietro la famiglia bene di Milano che ci presenta il regista, milanese appunto, si nascondono segreti e tradimenti: come una moderna commedia degli equivoci, La donna della mia vita esplora il salotto borghese della famiglia di Leonardo e Giorgio, svelando tutto ciò che vi si nasconde.
Dal soggetto di Cristina Comencini, nasce un’opera gradevole, che non si abbandona a futili volgarità o linguaggi coloriti: molto bravi tutti i protagonisti, principalmente la Sandrelli che qui dimostra un grande carisma, acquisito lungo tutta la sua carriera cinematografica. Dalla commedia all’italiana degli anni di De Sica e Gassman alla commedia odierna - di cui probabilmente si parlerà fra qualche anno come della grande commedia del XXI secolo – l’attrice dimostra di aver fatto tesoro delle sue passate esperienze, rivestendo con grande naturalezza il ruolo di una madre che gestisce la vita dei familiari pensando di far loro del bene ma, inconsciamente, agendo principalmente nel proprio interesse.
Molto buona la ricostruzione degli interni borghesi in cui si svolgono le vicende e molto appropriati i cenni artistico-culturali di cui si avvale la sceneggiatura per rendere l’idea della upper class milanese: dalla Pinacoteca di Brera in cui si riconosce il celeberrimo bacio di Hayez al Teatro alla Scala, sul cui palco viene rappresentata la Madama Butterfly.
Ennesima prova che il cinema italiano non è in crisi, il film di Luca Lucini è da vedere, fosse anche solo per sostenere la settima arte, ultimamente tanto bistrattata. Fermo restando che, come la sua ultima opera, Oggi sposi, anche La donna della mia vita è una commedia brillante, fatta per intrattenere ma forse anche per svelare l’ipocrisia di certe buone famiglie.
I protagonisti affrontano un cambiamento globale: da donnaiolo a padre esemplare Giorgio, da timido e sensibile a dongiovanni con l’agenda ricca di incontri amorosi, Leonardo. Il taglio teatrale si nota fortemente e La donna della mia vita sembra proprio una pochade dei nostri giorni, che progredisce tra equivoci e tradimenti.
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