American Life
Titolo originale: Away We Go
USA, Gran Bretagna: 2009. Regia di: Sam Mendes
Genere: Commedia
Durata: 98'
Interpreti: John Krasinski, Maya Rudolph, Carmen Ejogo, Catherine
O'Hara, Jeff Daniels, Allison Janney, Jim Gaffigan, Samantha Pryor,
Conor Carroll, Maggie Gyllenhaal, Josh Hamilton, Bailey Harkins, Brendan
Spitz, Jaden Spitz, Chris Messina, Melanie Lynskey, Colton Parsons,
Katherine Vaskevich, Jerome Walter Stephens, Brianna Eunmi Kim, Paul
Schneider
Sito web ufficiale: www.filminfocus.com/focusfeatures/film/awaywego
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 17/12/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Marco Aresu
L'aggettivo ideale: Ottimista
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Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph) sono una coppia che ha appena superato i trenta. La loro routine quotidiana viene interrotta dall’arrivo del loro primo figlio: finalmente potranno essere una vera famiglia. Anche perché si sono stabiliti in Colorado per stare vicino ai futuri nonni (Catherine O'Hara e Jeff Daniels). Ma proprio questi nonni (i genitori di Burt), decidono inaspettatamente di trasferirsi due anni in Belgio. A questo punto Burt e Verona si trovano di fronte ad un interrogativo: dove e vicino a chi dovranno stabilirsi per crescere il loro figlio? Inizia per loro un viaggio attraverso gli Stati Uniti alla ricerca del luogo ideale.
Da Phoenix, a Tucson, passando per Madison nel Wisconsin, fino a Montreal, per poi scendere a Miami. Burt e Verona incontreranno amici e parenti, situazioni familiari eccentriche, folli e drammatiche, che saranno fondamentali per la loro decisione.
“American Life” è la prima pellicola in cui il regista Sam Mendes (American Beauty, Revolutionary Road) si confronta con una commedia. Sceglie di farlo con una sceneggiatura originale scritta da una coppia (gli autori Dave Eggers e Vendela Vida) che parla di una coppia. Road movie ironico, pungente e riflessivo, composto da episodi, una serie di “cartoline” che hanno per sfondo le diverse tappe del viaggio. Ogni tappa è l’incontro con una particolare rappresentazione della famiglia: da quella grottesca di Lily, l’ex collega di Verona, a quella stile New Age di LN, la pseudo cugina di Burt, fino alle situazioni più drammatiche, come quella di Courtney, il fratello di Burt. Sam Mendes mescola sapientemente personaggi e situazioni, si va dal caricaturale (anche troppo) al sincero. Si ride e ci si commuovere senza perdere il filo conduttore della storia.
John Krasinski e Maya Rudolph sono il collante di tutti questi disparati episodi, incarnano perfettamente Burt e Verona, trentenni della “middle class” americana: una generazione con un futuro tutt'altro che certo. Se il bisogno di appartenenza li spinge a partire, per la ricerca di un posto fisico, una società di cui far parte, alla fine è loro parabola interiore che conta: dalla paura e l’insicurezza per questa nuova vita che li attende, alla consapevolezza di quanto la loro normalità, il loro amore reciproco, sia più “famiglia” di quanto credono.
L’unico rimprovero che si può fare al film è quello di concentrare i momenti drammatici nell’ultima parte, con un brusco cambio di ritmo. Un particolare trascurabile, per una storia raccontata con una tale naturalezza e freschezza, da lasciare una piacevole sensazione di ottimismo. La colonna sonora è ad opera del cantautore Alexi Murdoch, che sembra un clone di Nick Drake.
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