I fantastici viaggi di Gulliver
Scritto da Francesca Caruso   
venerdì 04 febbraio 2011

I fantastici viaggi di Gulliver
Titolo originale: Gulliver's Travels
USA: 2010. Regia di: Rob Letterman Genere: Fantasy Durata: 85'
Interpreti: Jack Black, Jason Segel, Emily Blunt, Amanda Peet, Billy Connolly, Chris O'Dowd, T.J. Miller, James Corden, Catherine Tate, Emmanuel Quatra, Olly Alexander, Richard Laing, David Sterne, Stewart Scudamore, Jonathan Aris, Robert Gilbert, Harry Peacock, Christopher Lee Shefstad
Sito web ufficiale: www.gulliverstravelsthemovie.com
Sito web italiano: www.ifantasticiviaggidigulliver.primissima.it
Nelle sale dal: 04/02/2011
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Ambizioso
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I fantastici viaggi di GulliverIn una versione moderna del classico romanzo di Jonathan Swift, Jack Black veste i panni di Gulliver in 3D. Gulliver lavora come addetto alla posta in un importante quotidiano di New York, quando viene surclassato dal nuovo arrivato che diventa il suo capo.
L’uomo ha il morale a terra e per una fortunata coincidenza accetta un lavoro da parte di Darcy, della quale è innamorato da tempo. Il nuovo incarico lo vedrà alle prese con un viaggio nel triangolo delle Bermuda. Dopo essersi messo in mare, il suo scafo viene risucchiato in un vortice.
Al suo risveglio si trova immobilizzato, con una miriade di piccoli uomini che lo tengono prigioniero.
In breve la situazione si capovolgerà a suo favore e Gulliver diventerà il loro eroe, mostrandosi come un uomo di successo.

Il regista Rob Letterman e lo sceneggiatore Joe Stillman hanno messo al centro del racconto Gulliver e le sue fantastiche avventure, dando un’immagine molto egocentrica del personaggio. L’ego di Gulliver cresce a dismisura tanto quanto è la sua stazza nei confronti dei lillipuziani.
Di Gulliver non conoscono nulla, neanche il suo mondo, così l’uomo si sbizzarrisce raccontando storie irreali in cui lui è il protagonista, l’eroe assoluto. Nella pellicola vengono citati molti film famosi, che Gulliver spaccia per eventi reali accadutegli nel suo mondo: dalla saga di “ Star Wars” a “Titanic”.
La figura del protagonista permette al regista di approfondire uno stato d’animo comune e in cui molti possono trovare delle attinenze. Gulliver viene descritto come un semplice fattorino con aspirazioni di grandezza, senza avere, però, il coraggio necessario di mettersi in gioco, la paura lo blocca. Si sente una semplice pedina in uno schema più ampio.
Il coraggio gli viene a mancare anche quando vorrebbe dichiararsi a Darcy, che ama in silenzio.
Poi lo ritroviamo a Lilliput che dispensa quei buoni consigli che lui non segue.

In tutto ciò la morale è quella di rimanere se stessi in amore come nella vita, perché alla fine paga. Un altro aspetto tratteggiato è la considerazione dell’estraneo, presente in ogni società: nel film l’arrivo di Gulliver per i lillipuziani è l’arrivo della novità, che sconvolge gli equilibri in cui vivono, regalando loro una nuova e accattivante visione del mondo.
La canzone War di Edwin Starr segna l’epilogo del film e sottolinea l’assoluta inutilità della guerra portando in prima linea anche le tematiche antibelliche di Jonathan Swift.

L’intento di regista e produzione è stato quello di portare sullo schermo un personaggio “piacevole e infantile”, instillandogli la personale energia e umorismo di Black, che è presente in alcune sequenze e si perde in molte altre.
In effetti Jack Black gioca con lo spettatore in gag che non sembrano appartenergli, snaturandolo della sua innata ironia, per poi riprenderla in altre veramente divertenti come quando viene vestito da bambola e utilizzato come un pupazzo.
È un film che se avesse saputo giocare ancor meglio le sue carte avrebbe potuto essere esilarante.
Per Rob Letterman questo è il terzo film, primo con attori in carne e ossa, dopo “Shark Tale” e “Mostri contro Alieni”.