The Fighter
Scritto da Dario Carta   
venerdì 25 febbraio 2011

The Fighter
Titolo originale: The Fighter
USA: 2010. Regia di: David O. Russell Genere: Drammatico Durata: 115'
Interpreti: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Jack McGee, Jenna Lamia, Bianca Hunter, Dale Place, Erica McDermott, Salvatore Santone, Chanty Sok, Jeffrey Corazzini, Anthony Molinari, Sue Costello, Bo Cleary, Paul Locke, Sean Patrick Doherty, Kenn Medeiros, James Shalkoski Jr, Robert Wahlberg, Barry Ace, Caitlin Dwyer, Jeremiah Kissel, Jackson Nicoll, Melissa McMeekin, Billy "V" Vigeant, Steven Barkhimer, Joe Lupino, Dendrie Taylor
Sito web ufficiale: www.thefightermovie.com
Sito web italiano: www.thefighterilfilm.it
Nelle sale dal: 04/03/2011
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Relazionale
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The FighterUn’interminabile serie di titoli ha vergato le pagine della boxe di Hollywood,leggendo sul grande schermo le storie di atleti afflitti dalle ferite della povertà o segnati dal riscatto di sé stessi in un mondo di lotta sul ring o fuori dalle corde.

Da “Rocky Balboa” a “Cindarella Man”,da “Il colosso d’argilla” a “Toro scatenato”,da “Anima e corpo” a “Million Dollar Baby”,il cinema ha scritto le facce di uomini  colpiti dai pugni e dalle prove,negli aspetti di una disciplina di forza o dei cimenti della vita.
In qualità di regista,David O Russell ha lunga esperienza nel ritrarre le disfunzioni dei nuclei famigliari disgregati o disfatti dai dolori e dalle sofferenze inferte da condizioni di esistenza raccolte dai margini della società. Dal suo esordio in “Spanking The Monkey” ad “Amori e disastri”,il regista sonda le viscere  delle dinamiche domestiche,esplorando i meccanismi talvolta disperati e conflittuali che muovono le relazioni spesso contradditorie tra le persone,raccontandole in dipinti di convivenze a volte incoerenti e sofferte. In “The Fighter” Russell resta fedele alle sue intenzioni originali,schiudendo,nel narrare la vera storia di un pugile,l’occasione per smembrare ed analizzare gli aspetti di una subcultura che fa da sfondo alle persone che animano il racconto.

A Lowell,una cittadina fuori dalle porte di Boston,Massachusset,”Irish” Micky Ward (Mark Wahlberg) sogna di diventare campione dei pesi welter. I suoi sforzi e la sua volontà non l’hanno portato molto lontano.
Sua madre Alice (Melissa Leo),donna ingombrante e possessiva,non lascia spazio vitale al ragazzo,che vive in uno stato di stupefatta inibizione ed il fratellastro Dicky (Christian Bale),un ex pugile dalle buone potenzialità,ha gettato i propri talenti nel fumo dell’assuefazione al crack. Ciononostante Micky vive e si nutre dei valori della sua famiglia,allenato da Dicky,che il ragazzo ama e rispetta come un idolo,pur restando nell’ombra della madre.

La storia è vera ed il regista coglie l’indizio profondo di una coesistenza concreta fra i protagonisti,anche se ammalati di umanità e per questo deboli e fragili.
Micky ha anche nove sorelle,un gruppo grottesco di figure da coro greco che si muove in gregge,rozzo e grossolano,senza una propria identità ma con una precisa personalità collettiva bizzarra e folcloristica di un’anonima combriccola di gangsters da “GoodFellas” di Scorsese.
Il tessuto  del film è quello della classe lavoratrice sullo sfondo urbano di una cittadina ai sobborghi una metropoli,un teatro di provincia dove Russell getta fasci di luce sui drammi di persone ordinarie in posti qualsiasi. La carriera di Dicky è stata un fallimento. L’illusione della gloria è eredità di un incontro avuto nel passato con Sugar Ray Leonard,ora tramontata dietro il vizio del crack e l’ombra di una fedina penale non immacolata.

Ora la HBO americana vuole documentare la sua vita,in un’azione che il ragazzo equivoca,pensando ad un interesse mediatico per il suo prossimo improbabile ritorno sul ring,ma il canale televisivo è solo occupato a documentare le conseguenze comportamentali che fanno seguito ad un abuso di droga.

Micky è un personaggio più convenzionale,è un bravo ragazzo dotato del più esemplare senso di lealtà famigliare e concentrato sulle proprie aspirazioni a concretizzare il sogno americano.
Quando Micky incontra Charlene (Amy Adams),una brava ragazza impiegata in un bar,che vede in lui la possibilità di rifarsi una vita e una professione,la storia subisce una svolta e il delicato equilibrio famigliare di Micky collassa.
Charlene e Alice entrano in rotta di collisione ed il conflitto d’interessi è troppo forte per lasciare le cose come erano prima.
La sequenza che ritrae il confronto fra Charlene,Alice e il gruppo delle sorelle assiepate intorno a Micky e Dicky è un brillante stralcio di Comedie Humaine dai grotteschi contorni caricaturali.
In Dicky,Bale incarna con dinamismo il lato debole del nucleo famigliare,ma di fatto è l’elemento su cui gravitano la narrazione e l’attenzione.
Melissa Leo,matriarcale ed invadente,manipola il figlio con malizia,non esitando a ricorrere a taglienti leve psicologiche,risultando la vera villain per default.
Nelle inconsistenze scomodamente necessarie ad una trasposizione spettacolare di  vite realmente vissute,lo script di Scott Silver,Paul Tamasy e Eric Johnson,viene tradotto con spessore da Russell in uno spaccato sociale che ritrae un dramma urbano e famigliare,dove l’ambientazione sportiva è pretestuale ad una lettura più attenta della storia (cfr. “The Blind Side”).

“The Fighter “ è una visita fra le mura domestiche di un gruppo di famiglia ritratto nella sua realtà quotidiana,spezzato e lacerato nelle contraddizioni di un universo di condizioni esistenziali dolorose e vitali,ma tutte concrete e umane.
Non limitandosi a puntare l’obiettivo sui due fratelli al centro della scena,il regista allarga lo sguardo ai margini del protagonismo,spingendosi nei dettagli relazionali e fornendo un’immagine aperta di un mosaico di tessere multicolori e di grande respiro.

“The Fighter” è vero cinema,quello dell’uomo e merita un moto di fiducioso rispetto verso un genere di basso consumo e snobbato dal pregiudizio che sullo schermo delle sale lo sport sia inconciliabile con i drammi nascosti nelle case e nelle strade.