Frozen
Scritto da Daria Castelfranchi   
mercoledì 16 marzo 2011

Frozen
Titolo originale: Frozen
USA: 2010. Regia di: Adam Green Genere: Drammatico Durata: 93'
Interpreti: Kevin Zegers, Shawn Ashmore, Emma Bell, Ed Ackerman, Rileah Vanderbilt, Adam Johnson, Chris York, Kane Hodder, Peder Melhuse, John Omohundro
Sito web ufficiale: www.frozen-film.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 25/03/2011
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Paralizzante
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FrozenA chi non è mai capitato di rimanere fermo sulla seggiovia, cercando di nascondere la propria inquietudine? E a quanti è successo di sognare di rimanere sospeso a metri e metri di altezza, in preda alle vertigini? Frozen mette in scena una serie di incubi primari e primordiali e lo fa in maniera spietata, naturale. Non ci sono mostri a sminuire la paura che il film suscita: il tutto è giocato sul tema della sopravvivenza. Come Alive o Open water, i protagonisti si ritrovano soli, nel mezzo del nulla, in questo caso delle montagne innevate, per di più in piena notte.

Dan, Joe e Parker si stanno godendo una domenica sulla neve: giunta la sera, corrompono il responsabile dell’impianto per fare un’ultima discesa e mentre sono sulla seggiovia, l’impianto viene chiuso. Sono bloccati a diversi metri dal suolo, è notte, fa freddo ed è previsto brutto tempo.
Per non morire assiderati, il giovane Dan prende coraggio e salta giù, per poi scendere a valle a chiamare aiuto. Ma le cose non vanno come previsto.
Non sveleremo certo la trama o il finale ma possiamo assicurare che tutto ciò che accade ai tre protagonisti del film di Adam Green potrebbe accadere a chiunque si trovi, malauguratamente, in un incubo del genere. Ci sono momenti tragicomici, non lo si può negare, in cui la sfortuna sembra avere il sopravvento, ma la sceneggiatura non scade mai nell’ovvio o nel prevedibile.
Silenzi inquietanti e carichi di tensione, stile quiete prima della tempesta, pervadono la pellicola, aumentandone la suspense. Molto efficaci i primi piani e i dettagli degli ingranaggi della seggiovia che incombono minacciosi e di grande effetto la sequenza in cui, una dopo l’altra, vengono spente le luci delle piste circostanti e l’intera vallata rimane al buio, rischiarata unicamente dalla luna.

I personaggi agiscono e reagiscono in maniera del tutto autentica: non c’è niente di forzato nella sceneggiatura di Adam Green. Frozen congela letteralmente dalla paura e risveglia le angosce più recondite.
A chi vedrà questo film, certamente non verrà mai in mente di prendere una seggiovia di sera.
E quando si è attanagliati da terrore, vuol dire che il regista è riuscito nel suo intento.
Molto intense le performance dei tre protagonisti, Kevin Zegers, Shawn Ashmore ed Emma Bell, sebbene di quest’ultima risultino un po’ stucchevoli i continui piagnucolii.
Frozen è un film che gioca su dettagli sottili, che non va mai sopra le righe ma rimane saldamente ancorato alla realtà, o piuttosto all’incubo. Chi ama il genere lo troverà brillante e geniale.
Girato realmente in esterni e non in un teatro di posa, in condizioni spesso critiche e senza il consenso dell’intera troupe.
A 15 metri di altezza, gli attori, solo loro tre e nessun’altro, hanno messo in scena una paura primitiva, in un film fisico ed emotivo. Consigliato a chi ama le emozioni forti.