Titolo: Le paludi della morte
Titolo originale: Texas Killing Fields
USA: 2011. Regia di: Ami Canaan Mann Genere: Thriller Durata: 109'
Interpreti: Sam Worthington, Jeffrey Dean Morgan, Jessica Chastain,
Chloe Moretz, Jason Clarke, Annabeth Gish, Sheryl Lee, Stephen Graham,
Griff Furst, J.D. Evermore, Sean Michael Cunningham, Donna DuPlantier,
James Hébert, Marcus Lyle Brown, Coryn Elizabeth Cunningham
Sito web ufficiale: www.texaskillingfields.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 15/06/2012
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Daria Castefrachi
L'aggettivo ideale: Poco convincente
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Ispirato a fatti realmente accaduti, Le paludi della morte è un thriller ambientato in Texas.
Secondo lungometraggio di Ami Canaan Mann – figlia del noto regista Michael Mann - il film vanta protagonisti di livello, una buona fotografia che cattura le lande desolate in cui l’assassino abbandona i corpi delle vittime e una discreta sceneggiatura.
Discreta perché non sfrutta al meglio le potenzialità degli eventi che la regista ha deciso di raccontare e perché i dialoghi, troppo spesso, si assestano su una banalità poco idonea al tema affrontato.
C’è una zona paludosa in Texas che si chiama Killing Fields: è qui che una serie di assassini e stupratori, nel corso di decenni, hanno gettato i corpi straziati e mutilati di giovani donne.
Ed è qui che due detective, Mike Souder e Brian Heigh, indagano alla ricerca dell’assassino di due ragazze.
Due storie si sovrappongono: quella di alcune adolescenti costrette a prostituirsi e dei due protettori che le maltrattano e le violentano, e quella di un anonimo assassino che rapisce giovani vittime e le abbandona nella palude, lasciando indizi e innescando una caccia all’ultimo sangue.
Per i fan di Grey’s Anatomy, protagonista del film, insieme a Sam Worthington e a Jessica Chastain, è Jeffery Dean Morgan, noto per aver interpretato il personaggio di Danny Duquette. Se lui è il poliziotto buono - quello che cerca di far ragionare i sospettati, che prega per le vittime, stimato dai colleghi e legato alla piccola Ann, figlia di una prostituta - il suo partner, al contrario è quello impulsivo, rude, che non rinuncia alle scazzottate e alle sfuriate.
L’accoppiata funziona sebbene non al massimo, ma solo per via dei dialoghi, spesso privi di verve.
Buona comunque la caratterizzazione dei personaggi, dai poliziotti alla piccola Ann – una bravissima Chloe Moretz - fino ai malavitosi del luogo.
Ricca di tensione la prima parte mentre nella tranche centrale il ritmo subisce un arresto.
Il finale si riprende e l’happy ending smorza la bruttura delle vicende narrate, pur lasciando quel senso di disagio che provocano fatti così brutali realmente avvenuti.
Molto suggestive le carrellate sulla palude e i dettagli degli alberi rinsecchiti, i cui rami si stendono come braccia minacciose all’ora del tramonto e ricordano certi dipinti di Caspar Friedrich.
La resa della provincia americana è affidata alla fotografia, cupa e carica di angoscia: una provincia che nasconde più insidie di una grande città – Mike non fa altro che ripetere a Brian, che viene da New York, “Non sai dove ti trovi” – dove la criminalità e la prostituzione sono all’ordine del giorno, dove l’acqua delle paludi restituisce da anni corpi seviziati.
Le paludi della morte è un film che non convince del tutto: è come se mancasse qualcosa, forse una base più solida su cui costruire l’intero racconto.
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