Chef
Scritto da Francesca Caruso   
sabato 09 giugno 2012

Titolo: Chef
Titolo originale: Comme un Chef
Francia: 2012. Regia di: Daniel Cohen Genere: Commedia Durata: 84'
Interpreti: Jean Reno, Michaël Youn, Raphaëlle Agogué, Julien Boisselier, Salomé Stévenin, Serge Larivière, Issa Doumbia, Bun-hay Mean, Pierre Vernier, Santiago Segura
Sito web ufficiale: www.comme-un-chef.gaumont.fr
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 22/06/2012
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Culinario
Scarica il Pressbook del film
Chef su Facebook
Mi piace

chef_leggero.png“Chef”, diretto e sceneggiato da Daniel Cohen, parla dell’universo gastronomico di alto livello. Sul grande schermo sono in pochi e di rado a cimentarsi con l’arte culinaria, eppure la gente va matta per i programmi televisivi in cui si consigliano e si preparano ricette in diretta.
La televisione italiana, per esempio, ne è piena (TG compresi).
Cohen ha una passione per quest’arte e quando è nato il progetto, in Francia ancora non c’era tutto questo interesse.

“Chef” racconta la storia di un incontro: quello tra Jacky Bonnot e Alexandre Lagarde. Jacky è un cuoco di talento che non riesce a tenersi un posto di lavoro. All’ennesimo licenziamento accetta di fare l’imbianchino per avere un contratto sicuro.
Dall’altra parte il rinomato chef Alexandre Lagarde ha dei seri problemi col proprietario del ristorante, che porta il suo nome. Se perderà una stella dovrà andarsene e lasciare la sua amata cucina. La gastronomia di alto livello era sconosciuta a Daniel Cohen e per realizzare “Chef” si è documentato approfonditamente

Ha incontrato diversi cuochi francesi, i quali gli hanno mostrato le loro cucine e il loro modo di lavorare. Osservandoli ha compreso quanto questo lavoro sia unito a una passione immensa, sia in continua evoluzione e ricerchi la perfezione, evitando la routine come la peste.
Jacky è alla spasmodica ricerca del sapore perfetto e della presentazione più bella, ricercando l’esaltazione del gusto e Alexandre cerca di rifuggire la routine nella quale sembra essere caduto. Quella che si viene a creare è una bella sinergia tra un maestro della gastronomia e un fan, che conosce ogni suo piatto, persino la prima occasione in cui l’ha presentato.

È un film che poggia le sue basi su una comicità dalla sembianza estemporanea e mette di buon umore. Inoltre è presente una ventata di buoni sentimenti come: la solidarietà, l’amore, l’amicizia, ma anche il buon senso e, il suo opposto, l’azzardo. Jacky fa un azzardo lasciando un posto sicuro come imbianchino per uno stage presso il ristorante di Lagarde, ma lo fa per inseguire il sogno di sempre.
Daniel Cohen riesce a delineare con misura la passione che i personaggi nutrono per la cucina e la loro umanità, mostrandoli in tutta la loro sincerità. Jacky e Alexandre rimangono sempre se stessi e fedeli ai loro principi.
È il loro modo di essere che cattura lo spettatore e la loro interazione lo conquista definitivamente. Jean Reno (con qualche chilo in più) e Michaël Youn esprimono con naturalezza l’intesa tra i due protagonisti. “Chef” è stato girato in otto settimane a Parigi e dintorni.
Le sequenze della cucina sono state effettuate nella scuola Grégoire Ferrandi (famosa per le generazioni di chef francesi che vi hanno studiato), il set del ristorante Cargo Lagarde invece è stato costruito da zero. Per quanto riguarda le comparse, che impersonano gli aiutanti cuochi, sono stati presi dei cuochi veri.

“É stato più facile avere dei cuochi a cui dare consigli di recitazione, che degli attori a cui insegnare i gesti dei cuochi” – ha spiegato il regista. Un altro aspetto arricchente è la musica, composta dal premio Oscar Nicola Piovani, il quale ha saputo convogliare il tono leggero a cui Daniel Cohen aspirava. L’intento ultimo di Cohen è stato quello di fare un film che “facesse venire fame – sia di cibo che di rapporti umani”.
“Chef” è un film dai buoni sentimenti, in cui i sogni si avverano oltre misura e se anche non dovesse spingere a sentir voglia di mangiare ( come è accaduto a molti guardando “Chocolat” di Lasse Hallström), fa divertire e nascere la curiosità per l’alta cucina.