Hugo Cabret
Titolo originale: Hugo Cabret
USA: 2011. Regia di: Martin Scorsese Genere: Avventura Durata: 125'
Interpreti:Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Asa Butterfield, Chloe
Moretz, Ray Winstone, Emily Mortimer, Jude Law, Johnny Depp, Michael
Pitt, Christopher Lee, Michael Stuhlbarg, Helen McCrory, Richard
Griffiths, Frances de la Tour, Angus Barnett, Gulliver McGrath, Edmund
Kingsley, Eric Moreau, Mihai Arsene, Emil Lager, Shaun Aylward
Sito web ufficiale: www.hugocabret.it
Sito web italiano: www.hugomovie.com
Nelle sale dal: 03/02/2012
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Magico
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Vincitore di 5 Premi Oscar e di un Golden Globe per la Miglior Regia, l’ultima fatica di Martin Scorsese, “Hugo Cabret”, è ora disponibile in tre diverse edizioni: in Dvd doppio disco e in Blu-ray HD (con la versione 2D e 3D e 4 paia di occhialini), e in Blu-ray Real 3D, corredati da interessanti contenuti speciali.
Tratto dal libro “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret” di Brian Selznick (edito dalla Mondadori), il film porta in maniera egregia sul grande schermo una figura magistrale, alla quale il cinema odierno deve molto: Georges Méliès.
Nei primi anni del Novecento l’artista ha messo al servizio del cinematografo i trucchi che usava a teatro, creando delle vere meraviglie.
Rimasto orfano Hugo si dimostra un ragazzino in gamba e pieno di inventiva.
Vive in un angolo nascosto della stazione ferroviaria parigina Gare Montparnasse e nel tentativo di scoprire un segreto che riguarda suo padre, fa la conoscenza dello scontroso negoziante di giocattoli Georges.
Dopo un difficile inizio, tra i due nasce un’intesa, ma Georges nasconde anch’egli un segreto, riconducibile al suo passato.
Il libro di Selznick è stato messo sulla scrivania di Scorsese dal produttore Graham King, convinto che avrebbe catturato l’interesse del regista e così è stato: “Ho sentito subito un’affinità con la storia di questo ragazzo, con la sua solitudine, il suo interesse nel cinema, i meccanismi della creatività” spiega il regista.
Quello nel quale lo spettatore si immerge è un mondo fatto di magia e realtà. L’atmosfera creata dalla fotografia di Robert Richardson – uno dei 5 oscar citati – è quella dei racconti rievocati dai nonni ai propri nipoti. Inoltre si avverte una forte fragranza del mondo di celluloide dei tempi passati, con tutti gli oggetti presenti nella pellicola.
Le cineprese, i proiettori, gli ingranaggi degli orologi e l’automa consentono a Hugo di avere ancora un legame col padre scomparso, a Georges di ritrovare ciò che è stato e ha fatto e allo spettatore di assaporare gli albori della Settima Arte, quando ogni scoperta era strabiliante e magnetica.
I primi film di Méliès ricreano le sue performance teatrali, in seguito elabora la narrazione e le tecniche di montaggio dando vita ad alcuni ‘effetti speciali’ come la stop motion, la fotografia invecchiata, le esplosioni multiple, la dissolvenza e i colori dipinti a mano.
Scorsese mette in primo piano la curiosità dei bambini e la loro voglia di scoprire il mistero delle cose che li circondano. Hugo e Isabelle, figlioccia di Georges, spiano le persone e cercano indizi per svelare il mistero che si cela dietro ognuna di esse. Ogni personaggio, anche quello minore, ha tutto un mondo dentro di sé pronto per essere scoperto dal protagonista.
Per vestire i panni di Georges Méliès è stato chiamato Ben Kingsley, che ha saputo infondere al suo personaggio quell’aria dimessa e di sconfitta di un uomo che ha perso tutto: lavoro, soldi e se stesso.
L’attore si è molto documentato per portare in scena Méliès in maniera autentica e, nutrendo un’autentica ammirazione, ha voluto omaggiare l’uomo e l’artista con la sua interpretazione. Altro attore che dà lustro al film è il leggendario Christopher Lee nel ruolo di proprietario di una libreria, che aiuta il ragazzo.
Alla tenera età di 89 anni – nel 2011 - Lee sa attrarre egregiamente l’attenzione di colui che guarda, affascinato dalla sua presenza scenica. Lo si potrà rivedere prossimamente nel film di Peter Jasckson “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” vestire nuovamente gli abiti di Saruman, dopo la trilogia de “Il Signore degli Anelli”.
Quella raccontata è la vera storia di Georges Méliès. L’intento del regista è stato quello di creare un equilibrio tra realtà e fantasia: da un lato c’è la Parigi degli anni ’30 e un artista dimenticato, dall’altro Hugo Cabret, un personaggio di fantasia che apre il cuore di Méliès, portando lo spettatore a fare un viaggio insieme a lui.
La maggior parte del film è stato girato in studio, dove gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo – qui al loro terzo Oscar vinto, dopo quello per “The Aviator” e “Sweeney Todd” – hanno reso splendidamente il mondo nel quale vive Hugo in tutta la sua interezza e concretezza.
Nel film ritroviamo, attraverso i flashback, le scene di alcuni film di Méliès ricreate con cura da Scorsese e dalla sua squadra. Ogni inquadratura è fedele all’originale.
“Hugo Cabret” è “misterioso e commovente” – per citare le parole di Ben Kingsley – e sa appassionare.
Conduce alla scoperta di un uomo straordinario e di un artista visionario e pieno di talento, considerato il padre della cinematografia narrativa. Al suo epilogo si avverte un senso di gratitudine – soprattutto da parte dei cinefili – per ciò che ha realizzato Martin Scorsese portando alla ribalta questa figura e gratitudine per ciò che Méliès ha creato a suo tempo: qualcosa di indelebile.
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