Titolo: La regola del silenzio - The Company You Keep
Titolo originale: The Company You Keep
USA: 2012. Regia di: Robert Redford Genere: Thriller Durata: 117'
Interpreti: Robert Redford, Shia LaBeouf, Julie Christie, Sam Elliott,
Brendan Gleeson, Terrence Howard, Richard Jenkins, Anna Kendrick, Brit
Marling, Stanley Tucci, Chris Cooper, Nick Nolte, Susan Sarandon, Jackie
Evancho
Sito web ufficiale: www.mymovies.it/laregoladelsilenzio
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 20/12/2012
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Manipolatore
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Albany, stato di New York. Sharon Solarz, una normalissima casalinga, viene arrestata con l’accusa di essere stata un’attivista del movimento pacifista denominato ‘Weather Underground’, che nei ’70 non esitò a uccidere per difendere i propri ideali.
Incuriosito dal caso degli ‘attivisti dormienti’ il giornalista Ben Shepard si mette sulle loro tracce arrivando a Jim Grant, uno stimato avvocato, padre single che apparentemente conduce una vita tranquilla.
Shepard scoprirà che sotto questa coltre di apparente normalità si cela invece una realtà ben differente.
Robert Redford ci delizia nuovamente con un film d’impegno sociale mascherato da thriller, munendosi di un cast di gran qualità: dal giovane ma esperto Ben ‘LeBeouf’ Shepard, al quale cede giustamente il passo offrendogli un ruolo che sino a qualche decennio fa sarebbe stato perfetto per lui.
Passando per Stanleuy Tucci, nel ruolo di un capo redazione molto zelante e con un’etica del giornalismo non per forza rivolta allo ‘scoop ad ogni costo’, sino ad arrivare a Susan Sarandon, nei panni di una casalinga che a quasi quarant’anni di distanza viene prima arrestata e smascherata della sua vecchia esistenza, salvo poi offrire al pubblico un’arringa difensiva di grande spessore. Un film che cattura l’attenzione degli spettatori, che li fa riflettere sia sul senso di difesa dei propri ideali, di quanto si debba rischiare per difenderli e su come la notizia e i media possano spostare l’ago della bilancia dell’opinione pubblica riuscendo a manipolare una notizia di cronaca.
Tutto questo Redford riesce a farlo lasciando in secondo piano una ‘trama gialla’ che a fine film resta forse ancora troppo intricata in termini di risoluzione ma che cede il passo a molte domande di grande attualità
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