Titolo: Zero Dark Thirty
Titolo originale: Zero Dark Thirty
USA: 2012. Regia di: Kathryn Bigelow Genere: Thriller Durata: 157'
Interpreti: Jessica Chastain, Scott Adkins, Joel Edgerton, James Gandolfini, Jennifer Ehle, Taylor Kinney, Mark Strong, Chris Pratt, Jason Clarke, Mark Duplass, Harold Perrineau, Kyle Chandler, Frank Grillo
Sito web ufficiale: www.zerodarkthirty-movie.com
Sito web italiano: www.zerodarkthirty-ilfilm.it
Nelle sale dal: 07/02/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Realistico
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In uno scenario profuso di mistero nella periferia pakistana si evolvono le fasi culminanti del film realizzato dalla vincitrice dell’Oscar per “The Hurt Locker”, Kathryn Bigelow.
Quella raccontata è la storia di come si è arrivati a scovare e uccidere Osama bin Laden.
Un team di agenti scelti della Cia indagano su ogni possibile pista, che li porti a scoprire dove si nasconde il terrorista. Viene utilizzato ogni mezzo, anche la tortura, per ottenere informazioni attendibili. La giovane agente Maya viene catapultata in un mondo che non conosce veramente, tuttavia da inesperta e fragile si trasforma in una donna caparbia e determinata a fare la differenza.
Nel film vengono descritti eventi accaduti nell’arco di un decennio.
L’intento è stato quello di raccontare nel modo più autentico la realtà dei fatti e personaggi veri. Per far avvertire questa sensazione lo sceneggiatore Mark Boal ha fatto un lavoro scrupoloso. Si è trasferito a Washington per alcuni mesi per raccogliere informazioni di prima mano, recuperando i dettagli cronologici delle differenti situazioni e i risvolti salienti dell’operazione, mantenendo anonime le sue fonti.
Zero Dark Thirty in gergo militare ha un preciso significato: si riferisce a qualsiasi ora compresa nel buio della notte, “in questo caso il momento – 12:30 a.m. – in cui i Navy Seals hanno messo piede sul territorio”.
La storia è raccontata attraverso gli occhi di Maya, una giovane recluta della Cia specializzata in questioni terroristiche. Maya si dedica completamente alla missione, studia il caso da più punti di vista, raccoglie pezzi di un puzzle che sarà lei a far combaciare, facendole ricoprire un ruolo determinante nell’azione. Lo spettatore la vede cambiare pelle: da un’iniziale difficoltà nel rapportarsi con l’orrore che le si para davanti passa ad avere una durezza e determinazione, che diventa ossessione, nei confronti di qualsiasi individuo che le possa fornire le informazioni che cerca.
Il suo personaggio rappresenta metaforicamente l’evoluzione di una Nazione che, scoprendosi vulnerabile, ha agito di conseguenza.
La regista e lo sceneggiatore hanno descritto il carattere e l’animo di Maya, non indagando su cosa la motivasse e cosa abbia causato il suo cambiamento, lasciando libertà interpretativa a colui che vivrà il film e facendolo ragionare su questo come su altri aspetti delineati.
“Sono rimasta davvero colpita dalla vita di Maya”, dichiara Jessica Chastain.
“Si vede la sua crescita nel film, e la caccia a bin Laden la sente come una missione personale; si vede tutto il suo cambiamento, fino a diventare realmente unʼaltra persona.
La fine del film, poi lʼho trovata molto interessante: è quasi come se lei alla fine avesse perso la sua identità. Nella mia interpretazione quindi incarno tutta questa complessità emotiva, tratta da una vita reale”.
L’attrice si è aggiudicata il Golden Globe per la Miglior Attrice in un film drammatico. La pellicola partecipa agli Oscar 2013 con 5 Candidature, tra cui quella come Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Originale.
“Zero Dark Thirty” è una mescolanza di film d’azione, film investigativo e dramma, che svela alcuni retroscena delle operazioni segrete dell’intelligence e mostra come in specifiche circostanze le regole morali non vengono e/o non possono essere rispettate.
Bigelow e Boal si sono voluti soffermare – mettendoli al centro della storia – su chi fossero quegli agenti che, imperterriti, hanno continuato a stare dietro alle tracce – spesso esigue – che avrebbero condotto a Osama bin Laden.
Quella descritta è prima di tutto la dimensione umana di questi uomini e donne.
Per Mark Boal tutto inizia sei anni fa, quando si cimenta nella stesura di una sceneggiatura riguardante la fallimentare cattura di bin Laden a Tora Bora. C’è voluto del tempo per raccogliere il materiale e scrivere il film. Nel frattempo bin Laden è stato ucciso e Boal ha deciso di riscrivere daccapo lo script.
Per la realizzazione di “Zero Dark Thirty”, la regista si è avvalsa di finanziamenti indipendenti, ricreando gli ambienti originali in luoghi esteticamente simili.
Dopo diverse perlustrazioni, si è optato per girare nel nord dell’india, al confine col Pakistan, e in Giordania.
È un film realizzato in maniera scrupolosa, di forte impatto e con dei tempi serrati, soprattutto nella parte conclusiva, che sanno creare la giusta suspense.
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