Oggetti smarriti
Scritto da Daria Castelfranchi   
martedì 09 luglio 2013

Titolo: Oggetti smarriti
Titolo originale: Oggetti smarriti
Italia: 2011. Regia di: Giorgio Molteni Genere: Drammatico Durata: 83'
Interpreti: Roberto Farnesi, Giorgia Wurth, Chiara Gensini, Michelangelo Pulci, Ilaria Patanè, Francesca Faiella, Davide Paganini
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 11/07/2013
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Surreale
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La frase: "Non è l’oggetto a essere smarrito, ma voi stessi".

oggettismarriti_leggero.pngGiorgio Molteni, regista televisivo, autore di un cortometraggio sulle stragi del sabato sera, non nuovo al cinema indipendente.
Con Oggetti Smarriti si inserisce a pieno titolo nella categoria, pur confezionando un film patinato e vivace che alterna vari stili, adeguandoli ai diversi piani narrativi.

Nel presente c’è Guido, architetto di successo che si gode la bella vita e pensa solo a donne e macchine. Ha una ex moglie e una bambina che non vede praticamente mai e con cui non ha dimestichezza. Colori vividi, immagini nitide, regia curata e attenta.
Nel passato c’è Guido bambino che gioca con il padre: la figura paterna scompare, improvvisamente, come un gioco di magia.
E quel passato, mai capito e mai accettato, lo perseguita ancora. Immagini sgranate e tonalità tra il beige e il marrone scandiscono le sequenze ambientate a Savona alla fine degli anni ’70. In una realtà virtuale un narratore elenca le sette regole per il ritrovamento degli oggetti smarriti.

Bianco e nero, movimenti di macchina più accentuati, l’azzurro penetrante dei suoi occhi che cattura lo sguardo dello spettatore.
Un film di nicchia di quelli che si insinuano nella mente, cui continui a ripensare a distanza di giorni perché prende spunto dalla quotidianità per raccontare, in maniera del tutto nuova e singolare, la storia di un uomo che ha perso se stesso. Guido è il classico quarantenne divorziato, con una figlia che non vede mai, tante donne, una bella macchina, una casa piena di oggetti di design e una vita sostanzialmente vuota.
Quando la sua ex moglie Silvia gli porta a casa Arianna, che dovrà tenere per una notte, Guido è spaesato e non sa come relazionarsi con la bambina di sei anni e con le sue richieste.
Stava montando uno specchio e quando torna in camera per finire il lavoro, non trova più il cacciavite: lo cerca insistentemente, aiutato anche dalla piccola Arianna che di punto in bianco sparisce. Incomprensione, rabbia e infine paura.

E una comica e surreale chiamata all’ufficio oggetti smarriti. Un film assolutamente originale, particolare, cui il regista – complice la sceneggiatura di Giorgio Fabbri - aggiunge un tocco di surrealismo.
Protagonisti Roberto Farnesi, Giorgia Wurth – nel doppio ruolo di ex moglie di Guido e centralinista dell’ufficio oggetti smarriti -, Chiara Gensini e Michelangelo Pulci.
Consigliato a chi vuole vedere qualcosa di diverso.