Titolo: Accident
Titolo originale: Yi ngoi
Hong Kong: 2009. Regia di: Cheang Pou-Soi
Genere: Thriller
Durata: 89'
Interpreti: Louis Koo, Richie Ren, Fung Shui-Fan, Michelle Ye, Lam Suet, Chan Alexander, Han Yuqin, Mok Monica
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Promettente
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Presentato alla 66esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2009), “Accident” (Yi Ngoi) è disponibile in Dvd, distribuito dalla 01 Distribution e reperibile su www.dvd-store.it (Il portale dei collezionisti di cinema).
Il talento di Mente è quello di mettere in atto, con la sua squadra, degli omicidi su commissione spacciandoli per incidenti fatali. Nel portare a compimento uno di questi, Ciccio muore.
Mente pensa sia opera di qualcuno che vuole eliminare lui e la sua squadra e non una morte accidentale. Persuaso che Fong sia immischiato nel complotto, Mente inizia a sorvegliarlo giorno e notte. L’ossessione cresce e fatica a mantenere la lucidità.
Diretto da Pou Soi Cheang e sceneggiato da Szeto Kam Yuen e Nicholl Tang, “Accident” è una folgorazione nella sua prima parte – che vale tutto il film.
L’idea di far passare degli omicidi per degli incidenti organizzati al millesimo di secondo è elettrizzante quanto la superba messa in scena dei medesimi. Non si ha modo di capire dove si voglia andare a parare se non a fatto compiuto. Il tutto si svolge davanti agli occhi di uno spettatore pregustante un seguito ancor più emozionante.
Bellissima tutta la sequenza sotto la pioggia battente, con la nebbia che si leva creando un’atmosfera molto cupa e pregna di aspettative.
Dopo la morte di Ciccio il film, tuttavia, cambia decisamente registro, abbandonando l’azione incalzante e concentrandosi sull’ossessione che il protagonista sviluppa, con ritmi più pacati e ripetitivi dati dalla sorveglianza di Fong.
Non è la scelta di soffermarsi sulla paranoia di Mente ad essere poco incisiva e attraente, ma la sua messa in scena: il ritmo cala vertiginosamente in alcuni momenti, senza riprendersi del tutto, neanche nel finale.
Questo è un vero peccato, ma rimane un film godibilissimo.
Presenziando a parecchi festival cinematografici come il già citato Festival di Venezia, quello di Hong Kong, di Toronto, di Pusan e molti altri, “Accident” non è passato inosservato, tutt’altro, forse anche grazie a colui che lo ha prodotto: Johnny To con la sua Milkyway Image.
Louis Koo e Pou Soi Cheang hanno fatto un ottimo lavoro l’uno nella resa del personaggio, l’altro nel mantenere l’ambiguità che regna sovrana.
In effetti tutto ciò che Mente interpreta intorno a lui possiede una doppia lettura, che lascia esitanti: è Mente ad immaginarsi un complotto ai suoi danni o c’è davvero qualcuno che vuole eliminarlo? Quale sia la verità si scoprirà a tempo debito.
Altro aspetto esplorato è la psicologia del protagonista: Mente non ammette la sconfitta e cerca un responsabile; sospetta di tutti e di tutto; non è in grado di elaborare il lutto per la moglie, morta in un incidente stradale, e questo si ripercuote nel suo rapporto con gli altri.
Louis Koo porta lo spettatore nel mondo di Mente e lo guarda con i suoi occhi.
Ciò che Cheang mostra è il punto di vista del protagonista, mettendo in primo piano la sua agonia, ancor prima che si inneschi la sua ossessione. Nei suoi lavori si può riscontrare una versatilità e una voglia di mettersi in gioco costante.
Di prossima uscita nelle sale hongkonghesi (dicembre 2013) è “The Monkey King”, con Donnie Yen - interprete e direttore delle scene d’azione – e Chow Yun Fat.
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