La nave dolce
Scritto da Francesca Caruso   
martedì 08 ottobre 2013

Titolo: La nave dolce
Titolo originale: La nave dolce
Italia, Albani: 2012. Regia di: Daniele Vicari Genere: Documentario Durata: 90'
Interpreti: Eva Karafili, Agron Sula, Kledi Kadiu, Halim Milaqi, Robert Budina, Eduart Cota, Alia Ervis, Ali Margjeka, Giuseppe Belviso, Nicola Montano, Domenico Stea, Fortunata Dell’Orzo, Luca Turi, Raffaele Nigro, Maria Brescia, Luigi Roca, Vito Leccese
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 08/11/2012
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Vivo
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la_nave_dolce_leggero.png“La nave dolce” di Daniele Vicari è un racconto vivido e vivo dell’incredibile viaggio che circa 20 mila albanesi intraprendono dal porto di Durazzo al porto di Bari l’8 agosto 1991 a bordo della Vlora. Questa massa indistinta occupa ogni metro quadrato calpestabile e non del mercantile. Mentre sono in atto le operazioni di scarico di svariate tonnellate di zucchero presenti nella stiva, uomini donne e bambini vi salgono in blocco, costringendo il capitano Halim Malaqi a fare rotta verso l’Italia.
L’Italia è per tutti loro la terra della libertà, hanno imparato a conoscerla e a sognarla dai programmi televisivi italiani, che gli albanesi guardano quotidianamente, facendosi un’idea precisa di cosa quella terra potesse offrire loro.
L’Italia è considerata una finestra per guadagnare la libertà, quella che le condizione dello stato albanese di allora non prospetta.
E così di punto in bianco, senza rifletterci, sono in migliaia a salire su questa nave dolce, con i soli vestiti che indossano o in costume da bagno (c’erano infatti alcuni che si trovavano in spiaggia). Sono le storie di Eva e suo marito, di Kledi e i suoi amici, di Robert, Alì e di molti altri che prendono nuovamente vita sullo schermo. Insieme allo spettatore rivivono quei giorni, quei momenti che li e ci emozionano.

Daniele Vicari ricostruisce magnificamente – attraverso le immagini di archivio – un viaggio che ha dello straordinario e dà voce a testimoni che hanno vissuto quella straordinarietà epocale in prima persona, in modo tale da rendere “un’assoluta continuità emozionale e narrativa, una limpidezza del percorso” spiega. In effetti quasi non ci si accorge di trovarsi di fronte a un film documentario, tanta è la maestria di Vicari nell’organizzazione delle immagini.
La ricerca delle immagini archiviate ha dato seguito ad una scoperta insperata da parte del cineasta: centinaia di ore di girato vergine trovato nei magazzini e negli archivi di Tv locali e nazionali. Lo stesso è accaduto in Albania, potendo avere a disposizione materiale prezioso da archivi privati e dagli Archivi dello Stato. “Le televisioni avevano lasciato liberi i loro operatori di seguire interamente gli avvenimenti” spiega il regista “E gli operatori si erano subito trasformati in cineasti capaci di documentare con nitidezza, stupore e continuità quell’evento straordinario”.

La storia è rimasta lì ad aspettare che qualcuno le desse nuovamente vita. Vicari si è fatto carico della responsabilità di raccontare la vita vera che c’era nelle immagini che scorrevano davanti ai suoi occhi, riuscendoci pienamente.
“In un film più che la ‘verità’, io penso debba esserci la vita” rivela. Quest’opera possiede un impatto visivo e narrativo potente, che la rende una di quelle da non perdersi. Tiene acceso l’interesse fino all’epilogo ed oltre, emozionando e raccontando meglio di un film di fiction. È ora disponibile in Dvd Mustang Entertainment, distribuito da Cecchi Gori Home Video.