Il castello nel cielo
Scritto da Francesca Caruso   
martedì 04 febbraio 2014

Titolo: Il castello nel cielo
Titolo originale: Tenku no shiro Rapyuta
Giappone: 1986. Regia di: Hayao Miyazaki Genere: Animazione Durata: 124'
Interpreti: (Voci) Barbara Goodson,James Van Der Beek, Lara Cody, Cloris Leachman, Michael McShane, Anna Paquin, Mandy Patinkin
Sito web ufficiale: www.disney.go.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 25/04/2012
Voto: 8,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Fluttuante
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il_castello_nel_cielo_blu-ray.jpg“Laputa – Il castello nel cielo” (Tenkū no shiro Rapyuta, 1986) è disponibile sul portale dei collezionisti di cinema www.dvd-store.it nelle versioni Blu-ray e Dvd Lucky Red ad un piccolo prezzo.
Il terzo lungometraggio del maestro Hayao Miyazaki e il primo del neonato Studio Ghibli - fondato da Miyazaki e Isao Takahata con la Tokuma Shoten - è stato premiato al Mainichi Film Concours 1987 (Tokyo) come Migliore film d’animazione.

Sheeta è tenuta prigioniera su un’aeronave, un gruppo di pirati dell’aria prova a rapirla e nel cercare di sfuggire cade accidentalmente nel vuoto. Durante la caduta la luce sprigionata dal suo ciondolo la fa atterrare dolcemente tra le braccia tese di Pazu, un giovane minatore che l’ha scorta da lontano.
Pazu scopre che la ragazza è una discendente di Laputa, la leggendaria isola fluttuante nel cielo, che il padre scomparso aveva sostenuto di aver visto.
Sono in molti a cercare il ciondolo di Sheeta e a volersene servire per trovare l’isola e i famigerati tesori nascosti nel castello nel cielo.
La delicatezza e la dolcezza con cui Sheeta si posa sulle braccia di Pazu è l’immagine-simbolo del film, questa sola immagine possiede una potente liricità, che Miyazaki è tanto bravo a creare e a elargire durante la narrazione.

L’autore dà spazio a tematiche e paesaggi, che sono parte integrante del suo cinema, qui in particolare tratteggia i due protagonisti Pazu e Sheeta tali e quali a Conan e Lana, figure cardini della serie “Conan, il ragazzo del futuro”, o i piccoli animali che si rincorrono sul robot giardiniere dell’isola di Laputa uguali allo scoiattolo-volpe di “Nausicaä della valle del vento”. Interessato sinceramente a rappresentare e a far arrivare allo spettatore – piccolo o grande che sia – le tematiche a lui care, le dipana col sorriso e un tocco di magia, facendolo sognare.
Parla di antimilitarismo, dell’amore per la Natura, che la sete di potere degli stolti rischia di cancellare, della bramata supremazia di un singolo individuo sull’umanità, che porta solo distruzione e malessere, dell’amicizia e della solidarietà.
Inoltre sottolinea come un cuore puro e amorevole può sconfiggere qualsiasi male.

Il male è qui rappresentato da Muska, un uomo dal cuore nero ossessionato dal potere che Laputa può dargli. Per controbilanciare questa figura cattiva a tutto tondo, Miyazaki rende i pirati delle simpatiche canaglie, buffe e prodighe nell’aiutare Pazu e Sheeta, sono loro l’aspetto comico del film, che strappano più di una risata. Dola, la mamma e il capo dei pirati, sarà per la ragazza una figura materna. Il nome dell’isola è un esplicito riferimento all’isola immaginata da Jonathan Swift ne ‘I viaggi di Gulliver’. Nelle sue storie Miyazaki introduce le sue passioni e ciò a cui è più sensibile.
Amante del volo e studioso delle macchine volanti, in “Il castello nel cielo” disegna velivoli di varie forme e dimensioni.
Nel film cambia scenario alternando il cielo e la terra, infilandosi nelle gallerie dei minatori nel sottosuolo e andando su sempre più su in un’isola fluttuante sopra il cielo. Per Miyazaki il cielo è il luogo dove si avverano i sogni e si vivono le avventure più fantastiche, alla terra sono legati le ambizioni materiali e più basse di uomini che si lasciano guidare da esse.

Le figure femminili sono forti, intraprendenti e – come in questo caso – rivestono ruoli di comando. Dola non è solo una mamma e colei che dà gli ordini e decide il da farsi. Sheeta sembra indifesa e bisognosa d’aiuto – e inizialmente lo è – ma poi la si vede impegnarsi per aiutare il gruppo. Per Miyazaki il mondo in cui l’uomo vive non è solo suo, ma di tutti gli esseri viventi. L’isola nel cielo senza l’uomo è rigogliosa, con paesaggi spettacolari, verdi prati e animali che giocano sereni in libertà.
È l’essere umano con la sua cupidigia che rovina tutto. “Il castello nel cielo” è una delle tante opere eccelse di Hayao Miyazaki, che è un piacere vedere e rivedere.