The Lazarus Effect: nuovo trailer web, intervista a Mark Duplass e note di produzione
Scritto da Redazione   
martedì 19 maggio 2015

The Lazarus Effect: nuovo trailer web, intervista a Mark Duplass e note di produzione

Il prossimo 21 maggio approda nei cinema italiani l'horror a tinte sci-fi The Lazarus Project e Notorious Pictures ha reso disponibili un nuovo trailer web e una videointervista a Mark Duplass.
A seguire trovate le nuove clip e alcune note di produzione che approfondiscono sulla creazione delle scenografie del film.

Trailer web

NOTE DI PRODUZIONE - IN LABORATORIO

The Lazarus Effect prende vita interamente all’interno del Laboratorio dove avviene il Progetto “Lazarus”, malgrado vada oltre il mondo mortale. Per i produttori, è stato molto stimolante lavorare interamente agli effetti sonori con pochi ed essenziali set, allestiti con cura. Il produttore Matt Kaplan sostiene che trovarsi nel laboratorio, ci permette di viaggiare nella mente di Zoe e conoscere i suoi incubi. È stato un modo divertente per riprodurre la storia. In un certo senso, il laboratorio svolge la stessa funzione di una casa infestata dagli spiriti, un luogo pieno di sorprese in cui si rimane intrappolati.
David Gelb ha lavorato con una equipe che include il direttore di fotografia Michael
Fimognari (Oculus, Jessabelle), Melanie Paizis-Jones (Whiplash, The Purge), progettista di produzione, il tecnico del montaggio Michael N. Knue (serie televisiva “Sleepy Hollow”), il direttore di effetti speciali Zak Night (Whiplash), l’artista di effetti visivi Joel LeLievre (Tron: Legacy, X-Men Origins: Wolverine), e il truccatore di effetti speciali Michael Ezell (Insidious: Chapter 2, Apocalypto) per creare un vero laboratorio in cui la realtà viene messa in discussione.
Il regista ha voluto tutti gli effetti, sia digitali che pratici, per far sembrare tutto molto naturale. La sua intenzione era quella di non far notare al pubblico né gli effetti concreti né tanto meno quelli prodotti dalla Computer Grafica, vale a dire la generazione di immagini per mezzo del computer. Generalmente si utilizzano un po’ tutti e due gli effetti, dal momento che quelli pratici sono più tangibili e permettono agli attori di reagire in modo istintivo sul momento.
Inoltre il regista afferma che molti incubi di Zoe sono stati creati attraverso effetti pratici, dovuti al collegamento di varie parti del set. In questo modo, è cambiato completamente lo spazio in maniera invisibile, cosa che non si può fare con il computer. Sono state, inoltre, usate la scenografia, il gioco di luci, e il make-up in modo entusiasmante. Le condizioni fisiche di Zoe peggiorano durante il film, di conseguenza anche il suo trucco e il suo aspetto iniziano a cambiare in modo graduale.
A trasformarsi non è solo lei ma anche l’illuminazione all’interno del laboratorio. Piano piano comincia a diventare tutto più scuro e sempre più spaventoso.
Cody Zwieg afferma che la progettazione è la chiave di tutto il concetto e sostiene che una storia come questa debba basarsi sull’autenticità. Il team di produzione ha fatto un lavoro incredibile, impegnandosi duramente per mettere insieme i vari tasselli della trama e mostrare tutto, da ogni angolo. Sono presenti elementi di alta tecnologia, di fantascienza, e ci si trova in un comune laboratorio della Facoltà di Scienze. L’uso dello spazio da parte di David è stato molto inventivo. Lui e la sua squadra hanno creato questo piccolo mondo, che è proprio una seconda casa per i personaggi, e lo hanno capovolto.
Mark Duplass è rimasto colpito dalla progettazione del laboratorio poiché ha subito immerso il cast nell’esaltante mondo dei ricercatori. Secondo il regista è importante conferire un aspetto intenso ed elevato ad un film come questo, ed ha trovato stupendo lavorare in un contesto di personaggi d’avanguardia nel campo tecnologico. mentre Evan Peters è rimasto colpito dal modo in cui la produzione ha reso le cose reali, e sostiene che non ci siano stati molti scherzi o battute fuori luogo nel film.
Il laboratorio è diventato un po’più spento, freddo e spaventoso, e questo è dovuto al fatto che la struttura sembra talmente reale da far credere che le cose accadano veramente.
A riportare il pubblico alla realtà, con tutte le sue preoccupazioni, traumi e rivelazioni terribili, è stata un’esplosione che ha coinvolto tutti. Sfruttare, inoltre, il cast e le menti del gruppo è stato molto inquietante tanto che l’idea di interferire con il potere della vita e della morte, non è più così distante dalla capacità umana. Lo sceneggiatore Slater conclude dicendo che quest’ultimo concetto potrebbe rappresentare l’ultima frontiera della ricerca scientifica e conferma che nella vita di tutti i giorni esistono gruppi di persone che stanno cercando di inventare il loro siero sperimentale “Lazarus”, consapevoli delle conseguenze che tale atto potrebbe comportare.

Videointervista