Cittadino dello spazio (1955) |
Scritto da Maurizio Carità | |
sabato 13 gennaio 2007 | |
Cittadino dello spazio This island Earth USA: 1955. Regia di: Joseph Newmann Genere: Fantascienza Durata: 86' Interpreti: J. Morrow, F. Domergue, R. Reason Recensione di: Maurizio Carità ![]() Meacham e una giovane collega tentano di fuggire a bordo di un aereo, ma vengono trasferiti su un'astronave guidata da Exeter, lo scienziato responsabile della missione sulla Terra. L'astronave fa ritorno a una Metaluna devastata dai bombardamenti e ormai destinata a soccombere. Gli scienziati vengono portati al cospetto del Monitore, la massima autorità del pianeta, il quale ordina di sottoporli a lobotomia. I terrestri fuggono verso l'astronave che li ha portati sul pianeta ma vengono contrastati da un mutante, una sorta di uomo-insetto dal cervello ipersviluppato. Exeter interviene per aiutarli e sconfigge la creatura, ma esce gravemente ferito dallo scontro. L'astronave decolla subito prima che gli scudi difensivi di Metaluna cedano del tutto e il pianeta venga annientato. Tornati sulla Terra, gli scienziati terrestri si salvano a bordo dell'aereo, mentre un Exeter ormai solo nella fredda immensità dell'universo precipita la nave e se stesso nelle acque del Pacifico. Per la prima volta una pellicola di fantascienza presenta un alieno visto non sotto una luce di santità o di malvagità, ma come un essere umano che, perduti il proprio mondo e la propria cultura, si batte per la salvaguardia dei propri ideali. Exeter è un uomo di scienza che antepone il progresso dello spirito a quello tecnologico, consapevole dell'inestimabile valore della vita nell'universo e per questo addolorato di fronte allo spreco causato dalle guerre. "Un pianeta morto" dice, davanti allo spettacolo della trasformazione di Metaluna in una supernova, "eppure servirà ancora ad uno scopo utile, spero... Un sole che riscalderà la superficie di un altro mondo, dando luce a chi ne ha bisogno..." Dal punto di vista della realizzazione, Cittadino dello spazio segna un traguardo importante per la storia del genere: girato in technicolor con abbondanza di mezzi e investimenti, il film offre ai nostri sensi la prima raffigurazione realistica di una guerra interplanetaria in un periodo in cui gli studi cinematografici preferivano evitare l'argomento, considerato troppo dispendioso e difficile da realizzare. La figura del mutante, una delle più originali ed efficaci dell'epoca, non era prevista nella sceneggiatura iniziale: fu espressamente richiesta dalla casa di produzione che, investita una somma assai ingente, voleva assicurarsi l'interesse del pubblico con un mostro da esibire sui manifesti. Segnaliamo ancora la presenza di Jack Arnold, chiamato dalla Universal a ridirigere alcune sequenze ambientate su Metaluna, giudicate piatte e monotone. |