L'ATTORE ADRIEN BRODY PARLA DI PREDATORS
Si è svolta a Roma presso l’Hotel Eden, la conferenza stampa di presentazione del film Predators: a rispondere alle domande dei giornalisti era presente il protagonista, Adrien Brody.
Pochi anni fa l’attore ha ricevuto il premio Oscar per la migliore interpretazione ne Il Pianista, diretto da Roman Polanski.
Non parla del regista e delle recenti vicende a lui legate. Forse un veto o più probabilmente una forte amicizia, gli impediscono di pronunciarsi sugli eventi relativi all’arresto del regista.
Ha parlato molto invece di Predators e del ruolo inedito che ha svolto in questa pellicola di genere, prodotta da un maestro del genere appunto, Robert Rodriguez.
Mentre per il Pianista aveva dovuto perdere peso, per interpretare il ruolo del mercenario Royce, ha preso 15kg e si è allenato molto. Non c’è molta differenza tra perdere peso e fare massa muscolare: è sempre una sfida interpretare nuovi ruoli e l’attore ha la responsabilità di capire il personaggio e farlo passare per vero.
Nel caso del Pianista, il ruolo è stato più doloroso da assorbire mentre per Predators, metter su muscoli è stato un aspetto molto importante ma non tale da mettere in ombra ciò che di rilievo c’è nel personaggio che diventa leader del gruppo. Si paragona ai soldati di oggi, che non sono dei supereroi ma sono più simili al protagonista Royce perché la qualità del singolo va oltre la forza fisica, viene da dentro.
Disegna e scarabocchia qualcosa mentre parla ancora del film di Polanski: “non c’è nulla di paragonabile al Pianista e non ci sono molti film di quella portata, di quella caratura”, dice l’attore. Il dilemma, spesso, è trovare un film che ti comunichi qualcosa. Fino ad ora ha avuto la fortuna di trovare ruoli che fossero fonte di ispirazione.
Gentile e affabile, Adrien Brody si dimostra scherzoso anche nei momenti più inaspettati, ovvero quando scatta l’allarme antincendio (poi rivelatosi un falso allarme) e una voce continua a ripetere di abbandonare l’hotel.
Scatta in piedi come farebbe il suo personaggio di Predators, pronto alla battaglia.
Poi, ridendo, dice: “grazie a tutti, arrivederci”, preparandosi ad una finta fuga da noi giornalisti.
Il colloquio con la stampa prosegue e Adrien Brody afferma di esplorare generi differenti di film, sentendosi a proprio agio nel farlo perché, in quanto attore, deve sperimentare e non fossilizzarsi su ruoli simili tra loro.
Grato al Pianista e grato del riconoscimento che ha ricevuto per questo film, Adrien Brody si dice fan del genere fantascientifico: girando Predators, ha voluto fare qualcosa di diverso rispetto a ciò che fanno gli attori nei classici film d’azione hollywoodiani. Predators è stato una sfida per lui soprattutto perché non ha fatto niente del genere prima: come è stata una sfida il fatto che non fosse il primo a vestire i panni di un personaggio di film d’azione. Voleva fare qualcosa di meno approssimativo dei film di Hollywood. Voleva “un personaggio non superficiale ma che, anche se cattivo e con i suoi difetti, non si può fare a meno di apprezzare. Un personaggio da cui trasparissero il senso di solitudine e di vuoto.
Il personaggio sì di un film d’intrattenimento ma che si collegasse col pubblico ad un livello più profondo”.“E’ stato bello lavorare con persone appassionate del genere perché hanno una visione speciale.
Tutti i dettagli sono stati seguiti e curati e la ricostruzione negli studios era molto realistica”.
Predators, in conclusione, è un film retrò: fa parte di un genere che si è un po’ perso e che loro hanno voluto far rivivere.
Gli amanti del genere lo apprezzeranno di sicuro.
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