Se i gatti scomparissero dal mondo
“Se i gatti scomparissero dal mondo”(2012) è il romanzo d’esordio dello scrittore – produttore e sceneggiatore - Genki Kawamura, della cui storia nel 2016 è stata realizzata una trasposizione cinematografica diretta da Akira Nagai. Il film si è piazzato al terzo posto del box office nelle prime due settimane dall’uscita, raggiungendo un ottimo indice di gradimento da parte del pubblico.
Il romanzo racconta la vicenda di un postino, che ha spesso terribili mal di testa. Ad una visita medica gli viene diagnosticato un tumore al cervello e un’aspettativa di vita di una settimana al massimo.
L’uomo è scombussolato e non sa quale sia la prima cosa da fare. Forse una lista delle 10 cose che gli piacerebbe provare prima di morire, come ha spesso sentito dire in giro? A toglierlo da questa “incombenza” ci pensa il Diavolo, che gli appare davanti e – come ogni Diavolo che si rispetti – gli propone un patto.
Questo però è un patto davvero singolare: può ottenere un giorno in più da vivere se acconsente a far scomparire dal mondo un oggetto che il Diavolo stesso sceglierà. Più cose farà scomparire, più giorni avrà da vivere. Il postino pensa sia perfetto, quante cose inutili ci sono nel mondo, se scomparissero sarebbe solo un bene. Quello che inizialmente sembra essere un gioco a beneficio suo e del genere umano, diventa una riflessione sulla propria esistenza e su ciò che conta davvero quando si osserva con occhio critico e attento.
Genki Kawamura dà l’occasione al suo protagonista – e al lettore – di ripensare ai rapporti con le persone a lui care, tra le quali ci sono quelle con cui ha chiuso ogni comunicazione per la mancanza di comprensione di ciò che l’altro prova.
Quella tracciata è una lettera ricolma d’affetto per rimediare e riavvicinarsi a chi si vuol bene, ricordando chi non c’è più e si vorrebbe fosse ancora al proprio fianco.
La storia cambia registro durante il percorso narrativo: lo scrittore inizia il suo racconto con la leggerezza di una favola moderna, per poi passare alla serietà e profondità dei sentimenti di tutti i personaggi messi in scena, persino quelli di un gatto.
Il gusto per il fantastico ricorda la fantasia di Murakami Haruki e del suo “Ranocchio salva Tokyo”, per esempio, ma anche il “Faust” di Goethe. Se nel “Faust” il protagonista vende l’anima al diavolo, in “Se i gatti scomparissero dal mondo” il protagonista baratta oggetti con giorni in più da vivere e il Diavolo è un simpaticone che pecca in sobrietà.
Ultimo, ma non ultimo, viene espresso l’amore per i gatti, mostrando quale grande balsamo per il cuore siano per tante persone.
“Non sono gli esseri umani a occuparsi dei gatti, sono i gatti che ci concedono il favore di stargli accanto”.
Se i gatti scomparissero dal mondo
Titolo originale: Sekai kara neko ga kieta nara
Autore: Genki Kawamura
Traduzione: Anna Specchio
Casa editrice: Einaudi, 2019
Pagine: 187
Prezzo: € 14.00
Francesca Caruso
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