Il fatale talento del signor Rong
La Marsilio ha pubblicato il primo romanzo dell’autore cinese Mai Jia, uscito in Patria nel 2002. Mai Jia è stato un agente dei servizi segreti cinesi e per il suo debutto come romanziere sceglie una materia che conosce bene e la fa sua. Quella raccontata non è certamente la “solita” storia di spie internazionali. All’azione Mai Jia privilegia la descrizione dell’eroe e del suo fatale talento: chi sia, cosa faccia, cosa prova o non prova, chi siano le figure che intorno a lui si muovono come fantasmi e lo spingono ad agire o meno.
È il narratore onnipresente a dare espressione alle vicende dei vari personaggi, raccontandoli da più punti di vista, alternando la terza alla prima persona, tratteggiando una valutazione propria e personale del suo eroe, che corrisponde a chi è in realtà, interagendo col lettore. Ci sono dei momenti in cui si rivolge direttamente al lettore, togliendo quel velo di immersione, che si dimostrerà alternata, ma non per questo meno interessante.
L’autore porta per mano il lettore fino al colpo di scena finale sorprendente, inaspettato e con una punta di dispiacere per il protagonista, palesando anche in questo l’originalità della storia.
Non ci sono eventi determinanti, eppure ogni singolo momento lo è.
La narrazione scorre senza quasi averne la percezione, rimanendo sempre con l’occhio puntato sul protagonista per sapere cosa farà e gli accadrà.
I Rong sono mercanti di sale da generazioni, tuttavia tra le loro file si distingue una giovane matematica di talento, che aprirà le porte a una nuova generazione di Rong dediti allo studio e alla matematica. Per una serie di vicissitudini suo nipote, soprannominato inizialmente Anatroccolo, viene cresciuto dal Signor Auslander, alla morte di quest’ultimo sarà Giovane Lillie a prendersi cura di lui e a comprendere il suo talento smisurato per i numeri.
Ben presto di questo talento se ne accorge anche un’agenzia governativa segretissima, che lo recluta per diventare un crittografo e decodificare Porpora. Rong Jinzhen, come viene chiamato, sembra non nutrire particolare interesse o piacere per la crittografia, ma in poco tempo riesce a decifrare Porpora e il suo talento a essere riconosciuto da tutti quelli appartenenti all’Unità 701. Nonostante ciò Rong Jinzhen rimane un tipo solitario e poco socievole. Quando successivamente dovrà decodificare Nero, un codice molto più impegnativo, Rong si troverà ad affrontare il nemico più ostico di sempre.
Mai Jia descrive il suo eroe come un uomo che non prova piacere per il suo lavoro, non interessato a far carriera, né soddisfatto di quanto ottiene, non mostra alcun tipo di felicità o emozione per nulla, nonostante sottolinei come sia assorbito dai numeri e dalle strategie per “portare a casa il risultato”. Una volta entrato a far parte dell’Unità 701 sembra di vederlo entrare in una prigione e come in una prigione viverci, spariscono gli affetti familiari e il rapporto con la moglie diviene sempre più distante.
È perso nel suo mondo.
Solo nel capitolo finale “Il taccuino del signor Rong” si palesa la sua interiorità: le sue emozioni, i suoi sentimenti, ciò che gli piace, così da permettere al lettore di carpire alcuni tratti della sua vera essenza e farlo amare ancor di più.
“Il fatale talento del signor Rong” è una lettura affascinante, originale e sorprendente sotto molti punti di vista e sarebbe un vero peccato lasciarsela sfuggire.
Il fatale talento del signor Rong
Titolo originale: 解密 (Decoded), © 2002 by MAI Jia
Autore: Mai Jia
Traduzione: Fabio Zucchella
Casa editrice: Marsilio, 2016
Pagine: 414
Prezzo: € 18.50
Francesca Caruso
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